Gara ufficiale, sulla carta. In realtà è stato un buon rodaggio l’esordio di Coppa Italia per la squadra di Bruno Tedino, che tanto chiedeva al confronto, vinto con il risultato finale di 02 (Cristini al 15° e Minelli al 58°). Contava poco vincere, forse, mentre contava molto di più il cominciare a prendere coscienza del fatto che si sta lavorando bene e che, ovviamente, molto altro da fare c’è. Il Fano “sponsorizzato” Ascoli, era in campo con una squadra ancora in fase di allestimento e con un’età media di 20 anni (contro i 26 dei biancorossi), dopo la riammissione tardiva in Serie C. Il Teramo che non poteva contare sullo squalificato Cianci e sugli indisponibili Barbuti, Cappa, Celentano, D’Aniello, Lasik, Martignago, Soprano e Speranza, ha schierato Tomei a difesa della porta, Cancellotti, Cristini, Piacentini e Di Matteo in difesa, Santoro, Arrigoni ed Ilari in mediana, Minelli trequartista ed InfantinoPinzauti in avanti. In panchina, con Lewandowski, siedevano: Bregasi, Viero, Tentardini, Persia, Birligea e Mungo. Non c’è stata partita: il primo tempo si é chiuso sull’10 grazie ad un’inzuccata vincente di Cristini, su una punizione battuta da Di Matteo, al 15°, e da lui guadagnatasi con astuzia. Nella ripresa subito in campo Mungo per Pinzauti e dopo una palla-goal sciupata da Infantino, arriva il 20 di Minelli, nato da una punizione dal limite calciata da Arrigoni e deviata dalla barriera. Tedino ruota altri uomini al quarto d’ora, inserendo Tentardini e Birligea per Di Matteo e per l’autore del raddoppio Minelli, quindi al 27° è la volta di Viero per Ilari e al 35° di Persia per Arrigoni, uscito stremato il neo-capitano. La gara è controllata senza patemi dai biancorossi, che mai hanno subito azioni da rete pericolose. Adesso, per superare il turno, il Teramo dovrà vincere anche a Gubbio, domenica prossima, la gara che si sarebbe dovuta giocare al “Bonolis“: questione di differenza reti. Prima impressioni? Positivissime per Santori, Arrigoni e Cancellotti, ma i margini di crescita restano enormi.