SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA – “Io ho difficoltà nell’interpretare queste critiche come qualcosa di politico. Più che altro a me sembra una prova da parte dei consiglieri di minoranza di dimostrare una esistenza in vita”.

E’ un intervento di risposta forte quello di Luigino Medori, vicesindaco di Sant’Egidio alla Vibrata, alle critiche arrivate negli ultimi giorni da parte di 3 consiglieri di minoranza.

“Praticamente sono completamente assenti dalla vita politica-amministrativa del paese. Non conoscono le cose, non sono aggiornati. Non seguono perchè non hanno interesse e quindi la sparano nel mucchi perchè così pensano di prendere qualche consenso”, afferma Medori.

“Mi sembra un po’ anomalo il fatto che 3 consiglieri, praticamente contemporaneamente, nell’arco di qualche giorno abbiano fatto degli interventi sui social e sulla stampa ribadendo le stesse cose dando la misura intanto della disomogeneità del gruppo perchè ognuno va per conto suo come a voler ribadire al loro interno la supremazia dell’uno nei confronti degli altri, perchè si stanno preparando alla lotta di successione”.

Entrando nel merito delle dichiarazioni il vicesindaco distingue le figure.

“Il consigliere Amatucci dopo tanto tempo si è accorto che c’è un partito, il Pd, che ha appoggiato a suo tempo ed appoggia ancora con convinzione il sindaco Romandini che è stata per noi una scelta azzeccata allora come oggi”, ribadisce Medori.

“Quando abbiamo costruito questo progetto, di cui Amatucci faceva parte dal primo momento, abbiamo tutti ritenuto i 10 anni dell’amministrazione Angelini fallimentare (in primis lui che veniva proprio da quella amministrazione) ed abbiamo detto di dare un’alternativa al paese lasciando perdere i partiti, gli interessi personali o di bottega. Il paese ci ha dato fiducia con risultati elettorali mai raggiunti prima e quindi lui sapeva a che cosa andava incontro”.

“Per quanto riguarda le critiche degli altri consiglieri ribadisco che devono essere presenti. Capisco che non risiedendo a Sant’Egidio non conoscono bene l’attività amministrativa. Io li invito a partecipare un po’ di più. Dire che il sindaco non ha fatto niente è veramente ingeneroso e i santegidiesi conoscono la verità. Noi non cerchiamo alibi, quello che abbiamo promesso in campagna elettorale stiamo lavorando per realizzarlo e siamo a buon punto.

“Dire che quel poco che è stato fatto è stato grazie ai soldi che ci hanno lasciato loro e un autogol perchè dire che avevano i soldi per fare le cose e non le hanno fatte significa confessare il fatto di non avere avuto la capacità, la forza o anche la competenza per fare queste cose”, prosegue il vicesindaco santegidiese.

“I soldi non sono miei o del sindaco Romandini ma vengono dalle tasse o da enti sovracomunali come Provincia, Regione, Stato o Europa. La differenza tra un’amministrazione e l’altra sta proprio in questo cioè avere le risorse e usarle per dare opere ai cittadini. Hanno avuto a disposizione per 3 anni gli 850mila euro per mettere in sicurezza la sede comunale e non sono stati in grado di partorire neanche il progetto.

“Per amministrare un paese come Sant’Egidio ci vuole la passione e siccome loro non sono muniti di questo ingrediente necessario io dico a loro magari di farsi da parte e di lasciare spazio agli altri perchè comunque sono già stati bocciati dai cittadini. Mi sembrano inutili questi tentativi di dimostrare di essere ancora vivi”, conclude Luigino Medori.