Bandiera blu. Per Tortoreto è la conferma, l’ennesima. Per Martinsicuro il piacevole ritorno dopo 8 anni. Bandiera blu, per Alba Adriatica è un dejavù. Votati al martirio: déjà-vu.

L’estate non parte: dejavù. Si accendono i fuochi di polemiche sterili: dejavù. Gli assessori perdono il tempo a discutere: dejavù. Pulizia del lungomare ancora in forte ritardo: déjà-vu

Pulizia spiaggia ancora in alto mare: déjà-vu

“Colpa degli altri”. “Hanno sbagliato”. “Brutti e cattivi”. “Ce l’hanno con noi”: déjà-vu.

I cittadini  e partiti (tutti) vi lasciano fare, senza protestare: déjà-vu

La Bandiera Blu è un riconoscimento internazionale assegnato dalla FEE (Federation for Environmental Education), istituito nel 1987 (Anno europeo dell’Ambiente) che viene assegnato ogni anno in 48 Paesi, inizialmente solo europei, più recentemente anche extra-europei, con l’obiettivo di certificare la qualità ambientale delle località turistiche balneari. Un riconoscimento che vuole dare merito a quelle Amministrazioni che mettono in campo azioni e iniziative con l’obiettivo di produrre miglioramenti ambientali nel campo della qualità delle acque di balneazione, della raccolta dei rifiuti, dei consumi energetici, della informazione e dell’educazione ambientale, della promozione turistico-ambientale e della pianificazione del territorio.

Ma quando arrivano ad Alba Adriatica, porca zozza, sbagliano sempre.  La  Bandiera Blu è un eco-label per quei comuni di 48 nazioni che rispettano criteri precisi relativi alla gestione sostenibile del territorio. Ma mannaggia alla pupaza arrivati ad Alba il meccanismo s’inceppa.

Obiettivo principale di questo riconoscimento è quello di indirizzare la politica di gestione locale di numerose località verso un processo di sostenibilità ambientale. Come fanno a non vedere l’alto valore innescato da Alba Adriatica. E sbagliarsi sempre.

Che siete ciechi? Come non vedere l’intensa attività di educazione ambientale; come non vedere l’elegante, comodo e fornito centro di formazione e informazione sul lungomare. Fornito di bevande fresche, ricchi depliant colorati e aggiornati, cocco fresco, coca cola e birretta fresca. Come non vedere nei vari punti in città e negli scialtet  personale motivato ed istruito stile Rimini, ma pure mellio assai, dove trovare sempre ma sempre sempre addetti  distinti e cortesi soprattutto cortesi, che spilkink perfectamento l’inglish e lu spagnuol.

Maledetti non vedete i servizi di raccolta bottiglie che volano la sera; non vedete il perfetto piano di sicurezza irreprensibile se da colpire sono i negri che vendono cianfrusaglie da 2 euro per vivere.  Uguale uguale a quanto viene fatto contro lo spaccio e la prostituzione che è stata stroncata. Come no. Gli sceriffi abbondano contro i poveracci. Non gli si rizza ma fanno i duri contro i disgraziati. Un pochino meno, ma proprio un pelino, contro i camorristi. Un pelino, ma proprio poco contro il lavoro nero. Un poco poco meno contro gli affitti in nero (sui quali tornerò presto). Che siete ciechi? Come può sfuggire l’efficienza della raccolta differenziata specialmente nelle vie dietro il lungomare; e che dire per l’accessibilità al mare per i disabili. Come non vedere l’offerta di servizi turistici. Allora fanno a posta diciamolo. Però lo hanno detto anche l’anno scorso. E pure due anni fa. Déjà-vu

E puzza “murì”, ma subito, chi dice il contrario.  Chi dice che evidentemente non si è lavorato in questo senso “peste lo colga”.

Alba Adriatica è l’unica città turistica della Provincia di Teramo (che raccoglie il 68 % del turismo abruzzese) dove si può scegliere tra ristoranti d’èlite e pub, tra pensioni e 4 stelle, tra mare e le feste gastronomiche della vibrata (che torneranno in sicurezza), tra mare e pineta, tra riposo in spiagge tranquille e serate divertenti grazie agli chalet. Perché se fosse per il cartellone estivo dell’amministrazione sempre più penoso ci sarebbe da dormire e basta. Già l’ho scritto: al Comune piace spendere, senza bandi pubblici, ma sui risultati basta ascoltare la voce dei cittadini e dei turisti. Io resto in attesa di vedere le promesse e mai arrivate fatture per pubblicare somme spese e costi reali. E’ facile così: se un giornalista (io) chiedo i rendiconto di legge non ottengono risposta. E’ vero signor Sindaco? Anche a causa di una opposizione che dorme tra sette guanciali e non va a leggere le carte. Non occorre sempre la guardia di finanza. Chi è proprietario di una casa ad Alba e paga le tasse. Chi opera ad Alba e paga le tasse. I cittadini di Alba che pagano le tasse. I ristoratori e bar di Alba che pagano fior di tasse forse vorrebbero sapere se i soldi vengono usati bene. O no?  Anche quest’anno chi ha “contribuito” alle spese di Alba Adriatica grava l’amarezza e la consapevolezza di non riuscire  a conoscere le ragioni discriminanti, che hanno impedito ad Alba Adriatica di conquistare la Bandiera Blu. La colpa è degli altri: déjà-vu.

Anche quest’anno, come sempre, mannaggia a cristoforo, insomma sa sbajat’ . O mannaggia a la miseria. “Da quando ci sono io ho messo in campo una serie di iniziative ambientali volte ad avere la Bandiera blu”  disse nel 2019 e nel 2020 l’assessore: Oh ‘nculo, però non t’ascit’ tanto bene Nicolèèèè. Dai riprovaci. Magari aspetta prima di sparare false illusioni che tu chiami “dichiarazioni fiduciose”, “speranze”… per il 2022. Lacrimoni mi inondano. Anche quest’anno la colpa è dell’ex sindaco Giovannelli? Oppure di chi? Fai tu assessò. E’ come se D’Alberto attaccasse Brucchi. Bello non è. Pensare a lavorare e riportare “fatti concreti” a casa per i quali si viene pagati, poco, ma pagati, no? Mai? Più fatti e meno chiacchiere? Lavorare meglio e di più? E con più umiltà che non guasta mai? Ancora che si va alla patetica ricerca dei capri espiatori? A quando la deposizione di una corona per i giorni dell’espiazione? Perché non abbandonare i passi del Levitico e provare a pensare quanto male fa tutto questo alla città? Un pò, un bel pò, di cenere sul capo? E comunque se proprio dovete continuare a dare a qualcun altro le colpe, per il prossimo anno consiglio lo Spirito Santo.