Non sarà facile, contro l’Albinoleffe: non inganni la classifica ospite, ma è cosa nota.

Al pari del fatto, però, che per gli ospiti sarà un tantino più difficile, o no?

Partiamo da questo assunto e dalla voglia che hanno i biancorossi di cancellare il passo falso di Fermo, il primo di Maurizi allenatore che, non a caso, qualche variazione nell’undici iniziale, stavolta, la apporterà.

Pacini, indubbiamente, sarà il titolare “forzato”, senza nulla togliere alla qualità del ragazzo al quale, innegabilmente, pur mancando la partita giocata, ha dato sufficienti garanzie nella positiva prestazione fatta registrare contro la Sambenedettese, in Coppa Italia.

Tatticamente non varierà nulla, ma gli innesti di Ventola al posto di uno dei due esterni della difesa (più Fiordaliso che Mastrilli) e di Barbuti per Piccioni, appaiono molto probabili: quasi certi.

Non ha fatto nomi ma lo ha quasi implicitamente ammesso il tecnico biancorosso, in conferenza stampa: “La formazione non la anticipo ma dopo qualche partita forse è opportuno prendere in considerazione anche altro…”: questo il sunto che è emerso dalle sue parole.

Non crediamo che Maurizi vada oltre 2-3 cambi, che ci stanno (quattro no), soprattutto non lo farà nella zona nevralgica del campo (la più corposa), nella quale sono stati ben individuati precisi equilibri, anche di spessore, con Spighi, Proietti e De Grazia.

In corsa, peraltro, Ranieri potrà far comodo, e tanto, così come il giovane, e bravo, Persia, senza dimenticare lo stesso Piccioni, recuperato fisicamente e che magari si sbloccherà non iniziando la gara da titolare.

Resta da valutare, invece, quanto abbia pesato (se ha pesato) il contraccolpo psicologico alla prima sconfitta, perché va ricordato che il Teramo del post-Zichella ha giocato sempre sulle ali di una carica nervosa particolarmente incidente (contro il Fano) e con un entusiasmo generale che, anche nell’interno della squadra, non si registrava da tempo (Monza, Ravenna e, aggiungiamoci pure, Sambenedettese).