TERAMO – Quanto è lungo, consolidato, intenso, il rapporto tra Teramo e gli Alpini! Lungo perché quasi un secolo è la misura che dà il segno di una presenza vitale e partecipe; consolidato perché ancora oggi esso è nell’anima della città; intenso, grazie a tutte le forme che questo straordinario Corpo militare ha saputo mettere in campo per coinvolgersi con il territorio.

Gli Alpini. Li abbiamo conosciuti quando quello era il Corpo nel quale confluivano tanti dei nostri progenitori; li abbiamo visti all’opera quando a Teramo c’era la caserma nella quale si svolgeva il servizio di leva, vanto e risorsa della città; li abbiamo apprezzati per il loro spirito guascone e le loro caratteristiche di coraggio, fratellanza e dedizione.

Mai hanno mutato sensibilità e modo d’essere.

Ne è bellissima prova lo spirito di servizio e la disponibilità incondizionata con cui hanno risposto quando sono stati chiamati, soprattutto negli ultimi anni, a rendersi partecipi delle attività di assistenza, guida, cura nei momenti successivi alle calamità da cui il nostro territorio è stato afflitto; sponda sicura e rassicurante, innanzitutto nelle scuole dove si è richiesta la loro presenza.

Già, gli Alpini; con quella penna nera che è un simbolo unico e quello stile che li fa sembrare paciosi e bonari a fronte di una forza, di una determinazione, di un rigore mai vinti e mai domi.

Per tutto questo, abbiamo voluto riconoscere il valore della loro presenza, concedendo loro, quale sede e punto di riferimento, la ex casa cantoniera prospiciente il boschetto di viale Cavour, edificio poi trasformato in una sorta di baita dagli stessi Alpini, fedeli a modi e stile inconfondibili. E lo abbiamo riconosciuto con la concessione della cittadinanza onoraria della nostra città

Auguriamo loro di continuare ad essere ciò che sono sempre stati, a rappresentare i valori e le peculiarità che li hanno sempre caratterizzati, a conservare quello spirito così unico e inconfondibile che li rende tanto vicini e cari. E cogliamo l’occasione per ringraziarli, tutti noi teramani, per ciò che sono, rappresentano e fanno. Ieri come oggi – Gianguido D’Alberto Sindaco