CAMPLI – La risposta del Sindaco di Campli Federico Agostinelli al Consigliere regionale Sandro Mariani, affidata a Facebook, dopo la querelle odierna nata a seguito di un manifesto della maggioranza in cui veniva espressamente citato lo stesso consigliere (Querelle Mariani-Agostinelli su facebook ).

Caro Sandro,

in questa calda giornata di luglio, quando l’ombra del loggiato di Palazzo Farnese sembra davvero la risorsa più preziosa per arrivare a fine giornata, in questa estate così strana, ma così ricca di soddisfazioni, in questi mesi pieni di attestati di stima per Campli e per la mia squadra, in questa fase dove davvero non potrei chiedere nulla di più, perché fare il Sindaco di Campli, per Campli, e farlo al meglio, come stiamo facendo, è il privilegio più grande che un ragazzo possa avere… ti scrivo.

Ti scrivo per dirti che, caro Sandro, amo il confronto, non le bugie. Amo il contraddittorio, ma non la strumentalità più miserevole. Amo il mio territorio e lo amministro, insieme ai cittadini e alla mia squadra con un’idea, con un progetto, con un indirizzo che guardi ai prossimi anni e non – necessariamente – alla prossima campagna elettorale. Questo è quello che stiamo facendo. Questo è quello che tu, caro Sandro, non hai mai fatto. E diciamolo, vivaddio!

Non lo hai mai fatto, fin da quando, da assessore comunale, decidesti di abdicare al tuo ruolo per concentrarti esclusivamente (almeno per 3 anni su 5 di mandato) alla costruzione della tua campagna elettorale per le regionali, mettendo l’impegno amministrativo per il tuo Comune in secondo, terzo, quarto o – forse – anche quinto piano. E, di fatto, scaricando la squadra e i tuoi colleghi di giunta, con cui avevi condiviso un’esperienza amministrativa, quando era chiaro che quella stessa squadra era ormai una nave alla deriva, condannata alla sconfitta. E adesso? Vieni a darmi lezioni su come si guida una squadra, la mia squadra, composta da assessori e consiglieri, anche molto giovani, anche alla prima esperienza, e che hanno già dimostrato di essere molto più bravi di chi, negli anni passati, li ha preceduti. La differenza, caro Sandro, è che io non fuggo dalla nave che sta affondando. Io, la mia nave, la guido. Con coraggio, con orgoglio, con decisione, con il piacere di riconoscere a ciascuno i propri meriti, spronando tutti, sempre, a fare meglio. Anche con severità, quando serve, quando è necessario per il bene di Campli e dei camplesi.

Scusaci, caro Sandro, se oggi Campli, nonostante le mille difficoltà di ogni giorno, che ci sono e ci saranno, è presa ad esempio. Se è stata un modello per la gestione della crisi Covid-19, per la ripartenza (che in tanti, non io, hanno chiamato rinascita), per tutto il resto del nostro progetto, un grande progetto, ammirato in provincia di Teramo, in Abruzzo, in Italia e anche a livello internazionale. Non lo dico io, lo dicono i cittadini, lo dicono i camplesi e lo dicono le più importanti testate al mondo, quelle più autorevoli, quelle che non fanno sconti. Quelle che hanno scoperto Campli oggi, non ieri. Oggi, non quando amministravi tu, caro Sandro. In quegli anni in cui Campli era sconosciuta ai più. E se si faceva notare, era per i cibi di pessima qualità nelle mense scolastiche, per l’ufficio turistico chiuso anche a Pasquetta e – soprattutto – per quel vuoto totale di idee, progetti e proposte che solo noi, dal 2014 ad oggi, abbiamo riempito. Un impegno che oggi ci rende tutti più orgogliosi di essere camplesi. Di fronte a questo, di chi dovrei essere invidioso? Di chi non ha fatto neanche la metà di quello che abbiamo realizzato noi in questi anni? Di chi non ha prodotto neanche la metà delle idee e delle iniziative che abbiamo sviluppato noi amministrando il Comune di Campli? Di chi, nonostante la giovane età, è riuscito soltanto ad imitare il peggior modo di fare politica, la “vecchia politica”? Suvvia…

Tutto questo, non lo dico io. Sono i cittadini ad averlo detto ad alta voce, con forza, bocciando con uno scarto elettorale senza precedenti quella lista che tu hai appoggiato apertamente, facendo e continuando a fare legittimamente politica. E oggi dici di essere stato in silenzio per 12 mesi…ma basta con le manfrine!

E, soprattutto, un anno fa i cittadini lo hanno detto liberamente e democraticamente. Quelle stesse categorie – la libertà, la democrazia – di cui oggi parli, ma di cui dimostri una conoscenza del tutto superficiale. Perché la libertà di pensiero, caro Sandro, non è gratuita. E il suo prezzo è l’onesta intellettuale. Quella che ti manca, quella che vi manca, da sempre. E la democrazia, caro Sandro, non è un esercizio a chi la spara più grossa, una gara a chi provoca meglio, a chi semina più zizzania e maldicenze dalla mattina alla sera. La democrazia, quella autentica, è un confronto che si basa sulle idee e sui fatti, quelli veri. Altrimenti, caro Sandro, si chiama demagogia.

E dunque vediamoli, i fatti.

Oggi all’amministrazione comunale di Campli si chiede di rispondere di ipotetiche nuove cave, che la Regione Abruzzo – che su questo argomento ha la competenza principale – potrebbe autorizzare. Ma se qualcuno fa notare che le ultime cave autorizzate sono state quelle aperte quando ad amministrare la Regione Abruzzo c’eri tu, caro Sandro, viene accusato di spargere odio. Ecco, mi spieghi il motivo per cui noi dovremmo rispondere di questi ipotetici atti, mentre tu – invece – puoi arrogarti il diritto di autoassolverti di fronte ad atti amministrativi (non ipotetici, ma reali, approvati!) che la Regione Abruzzo ha emanato quando eri capogruppo del partito di maggioranza relativa, che sosteneva il Governo Regionale sotto cui quegli atti sono stati emanati? Ma davvero pensi che i camplesi siano così stupidi? Ma davvero pensi di prendere così in giro i cittadini? Ma davvero credi di poterci ridurre al silenzio di fronte a queste clamorose ipocrisie? Ma davvero pensi di basare il confronto con questo approccio, con due pesi e due misure?

E poi, non capisco (o forse lo capisco bene), il motivo per cui ti scaldi tanto quando i componenti della mia squadra ricordano che le uniche risorse messe a disposizione dal tuo Governo Regionale per le strade provinciali riguardavano la SP 262, ma non per i tratti che attraversano il territorio di Campli. Non ritenevi, forse, le strade provinciali che ricadono nel tuo Comune sufficientemente disastrate? Perché quelle risorse non furono allocate nel nostro territorio? Forse perché nella distribuzione dei fondi sei più abituato a guardare al colore politico di questo o quel Sindaco, piuttosto che le esigenze dei tuoi cittadini, quelli che ti hanno votato?

Ecco, caro Sandro, non pretendo che, da un giorno all’altro, inizi ad intendere la politica come non hai mai fatto, elaborando cioè un progetto strutturale, un’idea su come questo Comune debba essere amministrato, non mi aspetto che inizierai ad affrontare argomenti che non ti hanno mai (se non incidentalmente) interessato, come il turismo, lo sviluppo, la valorizzazione del territorio, la sua destinazione, il suo futuro…insomma tutte quelle cose che non fanno rima con clientelismo. Non lo ha mai fatto e, forse, mai lo farai. Ma almeno, di cose più semplici, degli asfalti, delle condizioni disastrate delle nostre strade provinciali, caro Sandro, te ne vuoi occupare? E se non lo fai, ci spieghi a cosa serve la politica? A cosa serve fare politica? E perché fai politica?

In attesa di una tua risposta, che sarei ben felice di ricevere, quantomeno per ragionare e confrontarci civilmente sugli argomenti che stanno a cuore ai camplesi, e non su altro, ti saluto cordialmente. E con la serenità di chi è assolutamente consapevole di lasciare in eredità, alle nuove generazioni, una Campli migliore di come noi l’abbiamo trovata. E di come tu ce l’hai consegnata.

A presto
Il Sindaco di Campli, Federico Agostinelli