TERAMO –  A rischio 200 posti di lavoro a Teramo. 100 imminenti nel settore metalmeccanico. A snocciolare i pesanti numeri, stamane, la Cisl di Teramo, di concerto con la propria federazione dei Metalmeccanici (FIM CISL), in una conferenza stampa indetta per analizzare la difficile situazione occupazionale ed economica del territorio. “Il continuo aumentare delle crisi aziendali, con altri 200 posti di lavoro a rischio in vari settori, di cui almeno 100 imminenti nel settore metalmeccanico, -affermano i segretari Fabio Benintendi e Marco Boccanera –  un’analisi mirata sulla filiera automotive, che da sola assicura oltre 2.000 posti di lavoro, le conseguenze incerte per i primi possibili effetti del decreto dignità, con decine di contratti di somministrazione in scadenza, la mancanza di chiarezza sui recenti provvedimenti in materia di ammortizzatori sociali, i ritardi sulla ricostruzione, l’assenza di una strategia condivisa sulle priorità del territorio, impongono una profonda riflessione ed un confronto non più rinviabile tra istituzioni e parti sociali per arrivare a garantire un deciso cambio di passo per la nostra provincia.
Abbiamo bisogno di capire chi ha a cuore le sorti della provincia teramana,  chi è disposto a creare una positiva sinergia per unire le forze e rilanciare un territorio da sempre fiore all’occhiello dell’ economia abruzzese.

QUESTA LA GRAVE SITUAZIONE OCCUPAZIONALE ED ECONOMICA DELLA PROVINCIA DI TERAMO

  • Aumentano le crisi aziendali;

Il recente caso dell’Ipersimply dimostra ancora una volta che si è spinti a fare squadra e collaborare solo di fronte a situazioni emergenziali, evidenziando tra l’altro, la mancanza di programmazione e di una visione strategica per il territorio.

Per la Cisl, in questo contesto, è più che mai utile conservare la presenza dell’Ufficio Relazione Sindacali della Provincia, divenuto ormai un punto di riferimento ed un presidio importante per la gestione di numerose crisi sul territorio.

  • Riflettori accesi sul settore metalmeccanico;

Si prospettano difficoltà anche per questo settore. Bisognerebbe rilanciare una forte azione per sottolineare la valenza strategica dell’automotive concentrandosi sulle piccole e medie imprese che costituiscono il tessuto più ampio della provincia.

  • Bisogna monitorare in modo puntuale i primi effetti del c.d. decreto “Dignità”.

Come Cisl abbiamo condiviso la necessità di arginare il fenomeno della lunga durata delle transizioni dai contratti a tempo determinato ai contratti a tempo indeterminato, l’opportunità di rendere più costoso il ricorso al lavoro flessibile, gli interventi in materia di delocalizzazione, ma da subito abbiamo espresso forti perplessità sull’estensione delle nuove regole alla somministrazione. Purtroppo in questi giorni stiamo riscontrando il mancato rinnovo di diverse decine di contratti a lavoratori in somministrazione impegnati per anni presso aziende locali.

  • No alla logica dell’Ordine sparso.

In un clima di perenne campagna elettorale, che non agevola certo il dialogo ed il confronto, sottolineiamo la necessità di una strategia condivisa sulle priorità del territorio

Turismo (è paradossale che nel tratto di costa più importante della regione ci si continui ad accontentare di un turismo di 4 mesi all’anno);

ricostruzione (Quotidianamente leggiamo sui giornali prese di posizione sui ritardi mentre in altre regioni si procede speditamente). Sarebbe il caso di iniziare a fare sistema e pretendere tutti insieme delle soluzioni adeguate.

Masterplan – Infrastrutture – Aree interne (Dopo aver trascorso anni a discutere degli ambiti di intervento e della destinazione dei finanziamenti assistiamo alla riapertura di una discussione che di certo non favorisce l’effettivo ed immediato impiego delle risorse disponibili);

Formazione – Ricerca ed innovazione (dopo l’accordo sottoscritto con la Confapi avvertiamo la necessità di sensibilizzare il più possibile il tessuto imprenditoriale locale ad investire sulla innovazione e la ricerca per far fronte alle nuove dinamiche del mercato;

Riorganizzazione rete ospedaliera

Sociale

Emergenza abitativa

Su tutte queste questioni chiediamo un confronto urgente e serio che ci consenta, come collettività teramana, in tutte le sue articolazioni, di affrontare le urgenze del territorio, riuscendo finalmente a capire chi ha realmente a cuore le sorti di questa provincia.

Il confronto tra istituzioni e parti sociali non è più rinviabile, occorre un deciso CAMBIO DI PASSO