TERAMO – Il  Al secondo incontro riguardante la trattativa per il rinnovo del contratto della scuola 2019-21, svolto martedì 7 giugno 2022, non ci sono state novità significative sul versante delle risorse. Il rischio è quello di chiudere un contratto con scarsi interventi economici, mentre intanto il mondo è cambiato, l’inflazione è superiore al 6% e il lavoro nella scuola è diventato molto più complesso.

Ricordiamo che il contratto è  scaduto da tre anni e sei mesi e che, pur interessando la più vasta platea di lavoratori pubblici di oltre un milione,  arriverà ultimo al traguardo della sottoscrizione rispetto agli altri comparti del pubblico impiego.

Con lo sciopero del 30 maggio abbiamo chiesto interventi significati in un settore che in questi anni è stato  spesso sottoposto a tagli di risorse e  a riduzioni di organici.

C’è la necessità di un’accelerazione nelle sedute di trattativa anche per giungere in tempi brevi ad una conclusione  positiva.  Occorre che si aprano subito i tavoli sui singoli settori e si chiuda presto il contratto 2019-21 stanziando risorse aggiuntive.

Infatti, per la scuola rimane   tutta aperta la questione salariale dei docenti e del personale ATA a cui si aggiunge l’inaccettabile intervento governativo con il decreto 36/22 in corso di conversione in legge. Il Governo investa in Istruzione e Ricerca e avvicini finalmente i salari del personale italiano agli stipendi dei colleghi europei, non intervenga per legge su delle prerogative che sono solo contrattuali.

Nell’incontro del 7 giugno, rispetto alla proposta avanzata dall’ARAN sulla revisione della parte comune dell’attuale CCNL, che tratta le relazioni sindacali e il lavoro a distanza abbiamo evidenziato  alcune criticità contenute nel testo ARAN, che a nostro avviso vanno tutte superate, su: lavoro agile; organismi paritetici per l’innovazione; valutazione e differenziazione dei premi individuali.

La FLC CGIL si è dichiarata disponibile ad una trattativa serrata finalizzata ad apportare sia i necessari miglioramenti della parte normativa sia la regolazione di parti nuove come il lavoro agile e da remoto, la revisione dei profili ATA e degli ordinamenti professionali. Per ciò che concerne i docenti bene che la parte comune li escluda dal lavoro a distanza anche se tale modalità potrebbe essere contemplata per alcune attività funzionali all’insegnamento. Inoltre ci sono alcune materie come la formazione e la valorizzazione professionale che debbono essere affidate esclusivamente al contratto.

Ecco perché non ci convincono alcune ipotesi avanzate durante la discussione di trattare solo la parte economica e rinviare invece al prossimo triennio la parte normativa.

La riunione è stata aggiornata prevedendo a breve una convocazione per stilare un calendario di incontri  per l’aggiornamento sul testo della parte comune del CCNL alla luce della discussione fatta.

Chiudere in fretta e chiudere bene: è questa la nostra posizione.  Invitiamo tutti i lavoratori della scuola a vigilare e a essere pronti alla mobilitazione per ottenere il giusto risultato che aspettiamo da anni.

FLC CGIL TERAMO