PESCARA – Flasb mob del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, questa mattina a Pescara in piazza Alessandrini, sotto la sede dell’Assessorato della sanità abruzzese, per “non dimenticare” e onorare gli infermieri deceduti a causa del Covid-19 (40 in tutta Italia, di cui 1 in Abruzzo). L’evento è stata occasione anche, come ricordano dall’organizzazione sindacale, “per manifestare tutto il dissenso e il disappunto in riferimento al mancato riconoscimento professionale ed economico promessi durante la fase acuta della pandemia e che oggi, con l’emergenza in via di risoluzione, sembrano già dimenticati”.

Questo FLASH MOB è un iniziativa NurSind che sta portando nelle principali piazze Italiane la voce degli INFERMIERI e di tutti gli operatori sanitari, partiti

?Mercoledì 20 Maggio 2020 #NurSindPiemonte (Torino)

?Venerdì 29 Maggio #NurSindMarche (Ancona)

?Mercoledì 03 Giugno #NurSindToscana (Firenze)

?Venerdì 05 Giugno #NurSindLiguria (Genova)

?Lunedì 08 Giugno #NurSindUmbria (Perugia)

OGGI ?Martedì 09 Giugno #NurSindAbruzzo (Pescara)

Mercoledì 10 Giugno #NurSindSicilia (Palermo)

Mercoledì 10 Giugno #NurSindLombardia (Milano)

Venerdì 12 Giugno #NurSindEmiliaRomagna (Bologna)

Lunedì 29 Giugno #NurSindPuglia (Bari)

(Elenco in fase di aggiornamento).

TUTTO questo è stato organizzato in primo luogo per “NON DIMENTICARE” e rendere ONORE a tutti gli operatori sanitari contagiati e deceduti durante l’emergenza COVID e anche per NON ESSERE DIMENTICATI.

In Italia ci sono stati più di 235.000 casi di positività al coronavirus, di cui oltre 34.000 i decessi. Gli operatori sanitari contagiati sono stati più di 25.000; di questi sono deceduti ben 163 medici e 40 infermieri tra i quali 2 suicidi, dati che testimoniano lo stress emotivo che tutti gli operatori sanitari hanno dovuto gestire durante questo momento di emergenza nell’assistenza ai pazienti che, oltre il peso della malattia hanno dovuto combattere contro un mostro chiamato solitudine, costretti al distanziamento sociale con i loro cari potendo contare solo sull’aiuto degli infermieri che hanno dovuto cercare di colmare anche questo vuoto.

L’intero SSN non era pronto ad affrontare questa emergenza, e la difficoltà di reperimento dei dispositivi di protezione individuali ne è la massima espressione. La vera grande risorsa del SSN sono stati gli operatori sanitari che con lo spirito di sacrificio, l’abnegazione e la professionalità sono stati capaci di riorganizzare modelli assistenziali, ottimizzare le risorse e valorizzare le peculiarità di ogni singola figura professionale.

Nel corso di questa emergenza siamo stati definiti ANGELI, EROI e tante sono state le promesse fatte dal Governo che ha promesso di non scordarsi do NOI. Ad oggi purtroppo poco o nulla è arrivato nelle buste paga degli Infermieri.

In questi giorni siamo in attesa del documento definitivo della Regione sulle premialità aggiuntive consapevoli che questo non potrà essere la soluzione al problema che invece va ricercata in un confronto con le istituzioni competenti per il rinnovo di un CCNL degno che in passato ha visto la nostra categoria depauperata dei sui diritti senza un vero riconoscimento economico.

Con l’occasione il Nursind Abruzzo vuole ringraziare l’assessore Nicoletta Verì per la sempre attenta disponibilità dimostrata nei confronti delle tematiche portate al tavolo della trattativa ed il grande impegno profuso nel reperire i fondi aggiuntivi che purtroppo scarseggiano a causa del piano di rientro che attanaglia ancora la nostra regione, ma siamo certi CHE LE ISTITUZIONI RIUSCIRANNO A GESTIRLE IN MANIERA ECQUA E che in futuro verranno fatti ulteriori sforzi per poter soddisfare tutte le nostre richieste.

Auspichiamo inoltre che le politiche Sanitarie Regionali siano rivolte sempre più ad investire sulla risorsa più importante ed utile dell’intero sistema sanitario regionale ovvero il personale, riassegnando le risorse distolte destinate a tale scopo dando la possibilità alle aziende di assumere il personale necessario per poter far fronte alle esigenze di assistenza che la popolazione richiede.

E’ arrivato dunque per noi il momento di uscire dall’ombra e vedere finalmente riconosciuto

il nostro ruolo sia socialmente ma soprattutto economicamente. Chiediamo quindi un nuovo contratto dignitoso, (con una contrattazione separata), scaduto da 14 anni nel settore privato e da 2 anni in quello pubblico, con un trattamento economico in linea con la media europea (attualmente la media in Italia è di 1400 euro netti al mese mentre in Europa è di 1900 euro).

Abbiamo pagato un prezzo troppo alto in questa emergenza ed ogni giorno dobbiamo fare i conti con la cronica carenza di personale infermieristico e di supporto, nonostante tutto i nostri reparti e servizi vanno avanti grazie al nostro lavoro e sacrificio.

È ora di presentare il conto perché, dopo elogi, canti e applausi dai balconi, il rischio

che il ritorno alla “normalità” faccia perdere di vista quanto successo è molto alto.