Ha ragione Luciano Campitelli quando asserisce che la prima cosa da dover affrontare, adesso, è la salvezza del Teramo. Ha ragione anche nel ricordare che detiene l’80% delle quote della società, della quale, ovviamente, è il Presidente e socio di maggioranza da oltre due lustri. Ha ragione da vendere nel ricordare, in un’intervista rilasciata a questo sito, che siamo proprio noi di ekuonews quelli che, più di altri, hanno sempre scritto che l’eventualità-Di Matteo (socio di minoranza o di maggioranza in seno al Teramo Calcio) non era da considerarsi tramontata, per un paio di semplici motivi: non esiste nessun Comitato Etico che possa vietare la cessione a soggetto o a società di soggetti avente titolo e che vanti, o vantino, i giusti requisiti e poi mai, l’imprenditore campano, ha dichiarato che, del Teramo Calcio, a lui, non interessi più nulla! Magari lo farà tra cinque minuti, ma non lo ha ancora fatto. Poi c’è anche chi, molto più romanticamente, ricorda la sua visita di cortesia alla squadra nel ritiro del pre-gara di Ravenna o che sia il primo, o tra i primi, ad informarsi sulle vicende sportive dei biancorossi, giornalmente.

Insomma, per Nicola Di Matteo, Teramo sta diventando una “scommessa sportiva” da vincere, nella quale credere per coltivare una grande passione, per sviluppare da protagonista le proprie esperienze maturate altrove in una città a vera dimensione d’uomo, che ha portato anche 10.000 persone al “Bonolis” e verso la quale, forse, si sentirà pure in dovere di poter dimostrare d’essere una persona assolutamente perbene. C’è ancora chi nella vita (beato lui) può vivere anche di tali cose! In questo quadro, per adesso, restano tanti i punti di domanda che giustamente sono figli del riserbo più assoluto (fino a quando?) su una trattativa prima avviata, poi data (non da tutti) per essere definitivamente tramontata e che adesso ritorna prepotentemente e nuovamente a galla…