TERAMO – A posteriori, secondo noi, il Teramo ha perso perchè Di Mascio ha sbagliato formazione. Non si parla di modulo, ma di scelte iniziali, nelle quali trovano spazio un difensore in più (tutti assieme Piacentini, Cristini e Soprano) con Ilari, tatticamente insostituibile, in panchina, proprio dove continua a regnare incontrastata la presenza di Costa Ferreira. I giovani? Con il già citato Piacentini c’era solo Santoro, forse l’unico a meritare la sufficienza piena nel grigiore generale: non c’erano in formazione nè Birligea, nè Cappa e, quindi, anche le volontà della società sono andate a farsi benedire. Se questo è il trend del feeling programmatico da noi anticipato e dallo staff dirigenziale confermato nei fatti, meglio valutare, a questo punto, la possibilità di un ritorno all’antico, perché di questo passo il Teramo non disputerà neanche i play-off.

Sempre per restare in tema, come se non bastasse, dopo un primo tempo nel quale gli ospiti sembravano essere di una categoria superiore (si era già sullo 0-1), ad inizio ripresa ti aspetti l’inserimento di un centrocampista o di un giocatore più offensivo a discapito di un difensore, ed invece nulla, con l’aggravante del primo cambio che ha lasciato quasi interdetti dopo 7 minuti: Birligea per Arrigoni e, soltanto dopo, Cappa per Piacentini! Insomma un vero miscuglio di cose anche difficili da riordinare: lo stesso presidente, a fine gara, ne avrà un pò per tutti, come ascolterete a parte.

Primo tempo letteralmente dominato dalla Virtus Francavilla, che al 9° sfiora il vantaggio con Ekuban, al 16° lo trova con lo stesso colored ma la rete è annullata per off-side, al 19° Tiritello calcia in bocca a Tomei un pallone facile facile e al 26° passa in vantaggio, dagli sviluppi di un calcio d’angolo (è proprio così!) regalato da Cancellotti, con Vasquez che svetta e che gira di testa imparabilmente.

Reazione? Zero, anzi gli ospiti avrebbero strameritato lo 0-2 con Sparandeo (40°) e con lo stesso Vasquez (41°), prima di un mischione nella loro area, nato più dal caso che da una vera e propria trama di gioco.

Nella ripresa, dopo i cambi (il primo sbagliato, se Mungo deve provare a fare il vice Arrigoni), si sveglia dal letargo, non soltanto odierno, Bombagi, il più pericoloso ed in più occasioni (15°, 17°, 34°) ma ci prova pure Florio (29): entrambi si trovano dinanzi un grande Poluzzi.

Non che la Virtus sia lì soltanto a soffrire, anzi, al 22° Vasquez impegna Tomei, di testa, e al 32° a dormire è invece Cristini, scavalcato in area facile facile da Ekuban che calcia fuori. Le ultime emozioni: da un cross lungo di Mungo, è lo stesso difensore ex Cuneo che, di testa, gira fuori di testa e poi ci prova due volte Cappa, sul finire, ma Poluzzi, paradossalmente il migliore dei suoi con Ekuban e Vasquez, dice sempre di no.

Finisce così, con il Teramo che perde la terza gara consecutiva al “Bonolis” e con Franco Iachini che perde pure le staffe, a ragione. Con la probabilissima sosta forzata che arriverà, richiamare Bruno Tedino sarebbe buona cosa.