GIULIANOVA – E’ volata via, tra momenti di commozione, ricordo e riflessione la seconda edizione del concorso letterario, organizzato dalla Commissione Pari Opportunità di Giulianova ed aperto agli studenti scuole secondarie inferiori abruzzesi, dedicato alla memoria della dottoressa oncologa Ester Pasqualoni: una donna, oltre che una grande professionista, esempio di grande generosità ed altruismo, la cui vita è stata spenta nel giugno del 2017, da chi la perseguitava da anni, al quale non aveva fatto mancare il suo aiuto.
A ricordarla oggi, al Kursaal, in occasione della cerimonia di premiazione, tanti amici e parenti che hanno voluto raccontarla con amore: dalla infermiera professionale Gaetana Casalena, che ha lavorato per anni nel reparto di Oncologia dell’ospedale di Sant’Omero, fianco a fianco con la dottoressa; a Piergiorgio Casaccia, dirigente Asl Dipartimento Emergenza 118, il primo a soccorrere la dottoressa nel parcheggio dell’ospedale di Sant’Omero, dove fu accoltellata e poi lasciata a morire dal suo aguzzino.
Presenti anche i cari della dottoressa, il fratello Mariano Pasqualoni ed il figlio Alessio, che hanno premiato gli studenti vincitori. La premiazione, presentata dalla giornalista Azzurra Marcozzi, si è aperta alle ore 9 e 30 con la poesia fuori concorso “Solo mani vestite di carezze”, interpretata e musicata sulle note della canzone “Gli uomini non cambiano” di Mia Martini, dagli studenti dell’Istituto Comprensivo Giulianova 2 Lorenzo Ettorre al piano, Vittoria Ciavatta al violino, Chiara Pizzorulli al flauto, Morgan Vagnoni alla chitarra e Solidea Ieraci come voce recitante. A seguire c’è stato l’intervento del Prefetto di Teramo Graziella Patrizi che ha ribadito l’importanza dell’educazione ad una sana affettività, che deve partire proprio dalle scuole.
A seguire gli interventi del Commissario Prefettizio Eugenio Soldà e della presidente della Cpo di Giulianova Marilena Andreani. A questa edizione ha aderito anche il sindacato medico italiano Anaao Assomed, con l’intervento del dottor Angelo Flavio Mucciconi del Pronto Soccorso di Sant’Omero, che ha chiesto un minuto di raccoglimento per Ester. Poi, la psicoterapeuta Cristina Bellocchio del Centro Antiviolenza “La Fenice” ha illustrato i servizi del centro e presentato una donna che, proprio grazie il percorso di assistenza offerto da questa realtà, è uscita dal vortice della violenza. La donna, in forma anonima, ha riportato agli studenti e ai presenti in sala, la sua testimonianza molto sofferta, di violenze fisiche e psicologiche ad opera del suo ex marito.
Intorno alle 10 e 30 è iniziata la premiazione delle scuole partecipanti: gli Istituti Comprensivi di Tortoreto, Corropoli Colonnella e Controguerra, Giulianova 2, Roseto 1, Martinsicuro e la scuola secondaria “F.Savini” di Teramo. La presidente della giuria Alessandra Angelucci, docente di lettere, giornalista e scrittrice, ha illustrato il lavoro svolto dalla giuria nel decretare le lettere vincitrici, un impegno difficile visto che, tutte le oltre cento lettere prevenute, erano ricche di significato. A premiare i ragazzi sono stati i componenti della commissione giudicatrice del concorso il giornalista di Rai 3 Antimo Amore, la giornalista del quotidiano “Il Centro” Mirella Lelli, l’editrice della “Di Felice Edizioni” Valeria Di Felice, il dirigente Asl dipartimento d’emergenza 118 Piergiorgio Casaccia e l’infermiera professionale reparto oncologico Gaetana Casalena.
Lo psichiatra della Asl di Teramo Domenico Di Sante ha “acceso” gli animi dei ragazzi presenti al Kursaal, coinvolgendoli in un dialogo molto divertente e significativo. Importante è stata quest’anno la collaborazione con Liscianigiochi, l’azienda teramana leader nel settore dei prodotti a carattere ludico-educativo per bimbi e ragazzi, che ha premiato gli studenti con giochi educativi.
Una menzione speciale è stata consegnata agli studenti della classe II°C della Scuola Secondaria “F.Savini” di Teramo Matilde Broccolini, Costanza D’Ignazio, Greta Gaspari, Isabel Panichi per la lettera intitolata “Piccolo Uomo” con la seguente motivazione della giuria:
“Piccolo uomo”: comincia così la lettera che la giovane Vittoria scrive al padre omicida, a colui che a causa della furia cieca e volontà crudele ha tolto la vita a una giovane e bella mamma, descritta dagli autori come “donna magnifica, fantastica, forte”. Con un calibrato climax ascendente, le parole, con stile asciutto e ritmo ben cadenzato, si susseguono nel testo per denunciare la follia di un padre che mai più farà parte della vita di una figlia che esprime tutta la sua amarezza per essere stata condannata “a non avere una famiglia”. La lettera, che in alcuni dettagli allude chiaramente alla storia della giovane Melania Rea, può considerarsi manifesto di tutte le voci innocenti che, messe al mondo per vivere una vita serena e libera da ogni forma di violenza, si ritrovano a fare esperienza diretta della parola “femminicidio”. La protagonista del testo denuncia con forza l’ingiustizia subita ma sogna anche, con grande coraggio, il “futuro gioioso” che sarà ancora possibile costruire lontano dalla malvagità umana.”
Altra menzione speciale è andata agli alunni della classe III C dell’Istituto Comprensivo Roseto 1 Sara Di Bonaventura, Alejandro Roberto Monetti, Claudio Paluzzi, Teo Travaglini, Clara Troilo per la lettera intitolata “Mi presti la penna?” con la seguente motivazione:
“Il testo presentato da Sara, Alejandro, Claudio, Teo e Clara si presenta come scrittura diaristica in cui il lettore resta affascinato dal rincorrersi, nel tempo, di un solo interrogativo: “Mi presti la penna?”. Una domanda che gli autori decidono di proporre come gancio musicale e ricco di significato fra le pagine di quello che potremmo definire il dolce desiderio confessato ma anche timido di un giovane adolescente che si riconosce innamorato di una sua compagna di classe: Angela. “Mi presti la penna?” è la domanda che rende originale e ben misurata la struttura narrativa per dare vita al ricordo della ragazza, descritta come “fragile e delicata”, e che per colpa di una crudele mano maschile non sorriderà più alla vita. Il messaggio di speranza che si innesta fra le parole è quello ben espresso alla fine: tentare, tentare sempre di entrare in comunicazione con colui o colei che riconosciamo in difficoltà, ponendo la giusta attenzione ad ogni segnale visivo o uditivo. Chiedere dunque: “Ne vogliamo parlare? Perché il cuore non dimentica.”
Terza classificata la lettera scritta dalle studentesse Elisabetta De Adducis, Valentina Rastelli e Marta Sartori della classe III B dell’Istituto Comprensivo Giulianova 2 con la seguente motivazione:
“Il sogno di un amore come quello delle favole, l’incontro con Diego, nel quale vede il suo principe azzurro, il matrimonio e la scoperta di una realtà del tutto diversa da quella immaginata. E’ la storia di Francesca, raccontata da tre ragazze. La disillusione inizia con uno schiaffo. Poi una serie di violenze che lasciano il segno sul corpo e nell’anima. Francesca subisce in silenzio. Si chiude in sé stessa. Solo grazie all’intuito di un’amica che le fa una visita a sorpresa trova il coraggio di denunciare. E’ una storia esemplare, che riassume con efficacia narrativa le paure che impediscono a tante donne vittime di violenze di chiedere aiuto per uscire dall’incubo.”
Secondo posto per la lettera scritta dagli alunni Lavinia De Angelis, Sofia Cardelli, Alessandra Kocia, Sara Ianni della classe III G dell’Istituto Comprensivo Corropoli Colonnella e Controguerra, con la seguente motivazione:
“Questa storia, scritta in forma di diario, ha come filo conduttore la vicenda drammatica di Ester Pasqualoni. La protagonista incontra un ragazzo ombroso che con il suo comportamento la spaventa. Quando scopre che il giovane si chiama Enrico, come l’assassino dell’oncologa, l’ansia della protagonista sale e sul suo diario inizia a rivolgersi direttamente ad Ester, “perché”, dice, “sento il bisogno di confidarmi con qualcuno che può comprendermi”. Dalla vicenda dell’oncologa assassinata la ragazza prende il coraggio per parlare al giovane e convincerlo ad ascoltare il cuore, “quel cuore che non dimentica chi è buono con te”. Quando finalmente il ragazzo decide di farsi aiutare, la ragazza scrive: “Ester, senza di te chissà che fine avrei fatto, chissà se avrei trovato il coraggio di affrontare questo ragazzo e provare ad aiutarlo”. La storia di Ester ha dato alle quattro autrici del racconto una consapevolezza: l’amore non è violento, le donne vanno ascoltate e rispettate e solo il cuore, depositario dei buoni sentimenti, può guidare verso la via
dell’amore.”
Ad aggiudicarsi il primo posto con la loro lettera sono stati gli alunni Nicoletta Gagliardi, Leonardo Lupi, Giada Mignini, Andrea Scarpantoni della Classe III A della Scuola Secondaria di 1° Grado di Colonnella, con questa motivazione della commissione giudicatrice:
“Una lettera struggente inviata dall’aldilà. La scrive al figlio Giacomo la madre morta per mano di un uomo violento, suo marito e padre del ragazzo. Cerca di dare risposte ai dubbi, agli interrogativi, alle angosce di Giacomo. Come può un uomo uccidere la madre dei suoi figli? Perché una donna resta accanto a un compagno che la tormenta e la aggredisce? Domande alle quali non è facile trovare una risposta. La madre chiede al figlio rimasto orfano con la sorella di essere un uomo migliore del padre. E’ un testo intenso e originale, ricco di pathos. I quattro autori hanno interpretato e sviluppato il tema del concorso in maniera eccellente.”