TERAMO – Project financing: è una tecnica finanziaria innovativa? Non più; oggi è un sistema di lavoro piuttosto in uso che, spesso, diventa conveniente per le parti in causa.

Non sempre, è vero, ma spesso lo è, aldilà delle vicissitudini legate all’utilizzo dello Stadio Gaetano Bonolis dove manca, nella società che gestisce l’impianto, quella calcistica, che sarebbe essenziale. Va infatti ricordato che il Comune di Teramo, a zero euro, diventò proprietario della struttura quando autorizzò l’operazione di Finanza di Progetto alla multinazionale Foruminvest S.p.A., che fu anche sponsor del Teramo Calcio nella stagione 2007-’08.

Oggi, come anticipato da Tonino Valbruni nel corso della trasmissione “NON E’ Supergol” di ieri sera, si ripropone una possibilità di Project financing per il “Vecchio Comunale”, con attore diverso e che vive da sempre lo sport ed il calcio, con volontà diverse, con idee chiare e tutte condivisibili.

Abbiamo scritto “ripropone” perché va detto che già nel 2014, Filippo Di Antonio, editore televisivo allora molto meno noto di oggi, propose all’amministrazione dell’epoca la possibilità di ristrutturare il Vecchio Comunale: non se ne fece nulla, nel senso che la politica proprio non si adoperò.

Oggi sarebbe il caso che lo facesse, invece, e non in contrapposizione ad alcuno, ma perché la città ha bisogno di quell’impianto che sente ancora vivo, al di là del fatto che tutti lo abbiano nei loro cuori.

Quindi ipotizziamo un Project Financing che permetterebbe al Città di Teramo d’avere un impianto in più, magari non in esclusiva ma nel quale avrebbe dalla propria tutte le priorità immaginabili. Perché no?

E perché non ipotizzare la società biancorossa di oggi, trasformata in Srl, socia anche di minoranza di quella che interverrebbe per eseguire le opere?

Cosa manca? L’attenzione della politica, perché Filippo Di Antonio conferma: “Tutte le ipotesi da te avanzate sono pienamente condivise, ma oltre alla volontà d’intervenire necessiterà altro“.

Cosa? Che la politica si attivi: da subito. Ma lo asseriamo noi.