TERAMO – Il siparietto di lunedì scorso, con i sindaci del cratere uniti contro Lo Sblocca cantieri, ancora prima che il Decreto fosse
approvato, ha avuto come mattatore assoluto il Sindaco Gianguido d’Alberto.
Il primo cittadino ha imputato all ’attuale governo la totalità delle responsabilità della mancata ricostruzione. Sarebbe stato
intellettualmente più onesto ammettere che esse derivano in massima parte dalla disastrosa gestione D’Alberto dell ’U.S.R.,
prova ne sia che i numeri nelle altre regioni sono ben diversi e che con l’insediamento di Rivera si sta assistendo ad un deciso
passo in avanti.
L’idea che però ci siamo fatti è che si punti il dito verso il Governo per nascondere i troppi affanni che l’amministrazione
sta vivendo negli ultimi mesi. Qualche esempio?
Sul fronte manutenzioni, poco e niente è cambiato rispetto agli anni passati, stesse buche, stessi mancati sfalci, stessa
condivisibile irritazione manifestata da residenti e comitati.
Che dire poi del parcheggio a raso di Piazza Dante? Un intervento piuttosto timido, quello di “vedere le carte” che non
ci sembra stia producendo effetti concreti.
Stesso approccio, troppo morbido, è stato adottato per il caso della rateizzazione degli affitti richiesta da ACS, se non si
rispettano i contratti, e si è in ritardo con i pagamenti, come insegnano i proprietari degli immobili, c’è lo sfratto senza
appello.
Le cose non migliorano neanche sul versante traffico, visto il pasticcio di Via Pannella che sta creando parecchi malumori tra
cittadini ed esercenti.
La soluzione tampone sul caso Tercoop sta, se possibile, scontentando tutti.
Anche in occasione della “festosa” apertura della rotonda di Cartecchio c’è stato giustamente da ridire, dopo che ci si è
accorti della mancanza di attraversamenti pedonali.
I piani strategici per il rilancio della città, il P.U.T. ed il P.E.B.A. giacciono, dimenticati, a prendere la polvere in qualche faldon e
degli uffici tecnici.
Il recupero del Castello Della Monica? Non pervenuto…
Sul fronte degli eventi culturali, tra l’esibizione di un cuoco nipponico ed un San Valentino rubato alla penna di Federico
Moccia, continua a mancare una visione d’insieme. Non vorremmo che in fin dei conti, anche questa giunta dovesse
affidarsi agli Aperistreet per rilanciarsi.
La sicurezza continua ad essere una chimera, con il reiterarsi di atti vandali ci sulle macchine in pieno centro e lo spaccio “a cielo
aperto”. Non dovevano esserci telecamere ed un consistente aumento di vigili ?
Su un piano puramente politico, il fuoco amico di Teramo 3.0 e la perdita di un pezzo da novanta come Verna, il quadro di un
semi fallimento inizia a delinearsi piuttosto chiaramente.
Crediamo sia venuto il momento per il primo cittadino e la sua maggioranza di iniziare a lavorare di più ed a polemizzare di
meno. Lo devono agli elettori, che hanno creduto in loro e che ora meritano delle risposte.