ROSETO – I leoni dei social, alla prova del voto in consiglio comunale, hanno fatto come Ponzio Pilato: si sono lavati le mani.

E’ il duro affondo dei capigruppo di “Roseto Protagonista”, e “Roseto Democratica” in una nota congiunta nella quale mettono nero su bianco le loro ragioni relativamente l’approvazione del Pan rivendicando un atteggiamento di coerenza con la quale si smarcano dal Pd, ma soprattutto dalle esternazioni dei consiglieri Mario Nugnes ed Enio Pavone.

Il Piano di assetto naturalistico portato in Consiglio da tutta la maggioranza (“lo ripetiamo da TUTTA la maggioranza), ha ricevuto l’apprezzamento di tutte le autorità ambientali, tant’è che non era stata richiesta nemmeno in prima battuta l’assoggettabilità a Vas. Il nostro gruppo si è invece opposto con fermezza agli emendamenti proposti dal Pd (bocciati dopo il coro di proteste degli ambientalisti e di altri consiglieri) che prevedevano 27mila metri quadri di nuova edificazione. E’ evidente a tutti che non potevamo acconsentire a una modifica arrivata come un colpo di coda e dietro la quale si celavano miseri accordi elettorali che nulla hanno a che vedere con la riserva. Non a caso Mario Nugnes, che sui social oggi rivendica l’approvazione del Pan, in Consiglio si è astenuto senza che la città di Roseto e il suo sparuto gruppo di elettori abbiano potuto mai capire se egli fosse favorevole o contrario agli emendamenti edificatori del Partito democratico. Un atteggiamento tipico il suo, quello di lavarsi le mani, che lo accomuna a Enio Pavone. Quindi da parte nostra non c’è stato alcun ostruzionismo al Pan che abbiamo noi stessi voluto portare in consiglio, ma solo una difesa a denti stretti della riserva dagli sciacalli politici che hanno cercato di chiedere la testa del presidente del consiglio in cambio di “accordi e aggiustamenti trasversali” sul Pan. Sarà stata la vergogna che non ha consentito loro di prendere posizione in Consiglio su questi emendamenti così impattanti. Il nostro gruppo è quello che attraverso il suo assessore all’Urbanistica di riferimento, Orazio Vannucci, ha voluto un Pan che tutelasse i diritti di chi risiede così come le attività che insistono nella riserva , mentre abbiamo impedito una frammentazione edificatoria indiscriminata. E’ quantomeno imbarazzante, oltre che sintomo di evidente fragilità politica, accusare chi è stato coerente e ha difeso la riserva. Chiediamo a questi farisei e voltagabbana almeno un dignitoso silenzio. Ma siamo certi che sarà l’esito della campagna elettorale a ricondurre questi “costruttori di fake news e di accordi di basso cabotaggio” alla dimensione politica propria.