Alba adriatica pineta

ALBA ADRIATICA – “La Pineta storica di Villa Fiore, ad Alba Adriatica, è stata impiantata direttamente sul Demanio Marittimo ben 70 anni fa ed ha una superficie di quasi due ettari e mezzo (circa 23.000 mq). Questo patrimonio storico-naturalistico – che per legge viene denominato ‘bosco’ e non già ‘verde pubblico’ – è in pericolo perché il Comune stesso ha formalizzato l’intenzione di abbattere ‘212 esemplari arborei d’alto fusto per allargare la pista ciclabile’. Abbiamo più volte denunciato la nostra contrarietà a quel tipo di tracciato perché sarebbe un delitto abbattere una così rilevante porzione del tesoro verde di Alba”. Ad intervenire nella vicenda della pineta albense è il Comitato ‘Siamo Alba’ che, in una nota, precisa: “Il Servizio Foreste e Parchi della Regione Abruzzo, con propria nota risalente al 12 agosto u.s., ha platealmente bocciato l’ipotesi di realizzare un simile progetto, comunicando che ‘la riduzione di superficie del bosco e la trasformazione dei boschi in altra destinazione d’uso rivestono carattere di eccezionalità’ e che ‘l’intervento proposto non possiede i requisiti previsti dalla norma per poter essere oggetto dell’autorizzazione regionale’, in quanto sussiste la ‘possibilità del verificarsi di schianti che a causa dell’effetto domino potrebbero seriamente compromettere la conservazione della pineta stessa oltre a determinare un incremento di pericolo per la pubblica e privata incolumità’. Tale missiva regionale è stata da poco resa nota, ma non si comprende per quale motivo, nonostante la mobilitazione pubblica dei cittadini e la raccolta firme ancora in corso, l’Amministrazione non abbia provveduto da settimane a comunicare lo stop al progetto, quantomeno per procedere alle necessarie modifiche sia sul tracciato che sulla modulazione delle opere da realizzare”.

“L’Assessore all’ambiente Nicolino Colonnelli ha comunicato più volte alla città che il progetto poteva essere realizzato poiché tutte le autorizzazioni e i progetti elaborati erano già a disposizione dell’ente. Oggi – continua il comitato cittadino – la città è venuta a conoscenza che l’assessore ha mentito ben sapendo di mentire, e questo per un amministratore è cosa molto grave. Logica vorrebbe che un amministratore dopo essere stato ‘smascherato’ così platealmente facesse un passo indietro e chiedesse scusa alla città. Si registra invece un’assenza di spiegazioni ed un silenzio assordante da parte dell’assessore che ha pubblicato sul sito del comune, in data 11 agosto, (il giorno precedente alla lettera di bocciatura da parte della Regione) apposito Avviso pubblico per la procedura negoziata attraverso la quale affidare il ‘Servizio di progettazione architettonica esecutiva dei lavori di riqualificazione e ammodernamento della pista ciclabile e pedonale del lungomare Marconi’. Ad oggi, dopo tre settimane, quell’avviso risulta ancora online e non è stato ritirato dal Comune, cosa che sarebbe doverosa per consentire che vengano quantomeno opportunamente modificati i livelli precedenti di progettazione nel senso indicato dalla Regione Abruzzo”.

“Come mai, la pagina di partito e di lista usata in campagna elettorale, viene riempita di interventi ed eventi giornalieri e non viene usata per portare a conoscenza i vari passaggi di un’opera così importante come il lungomare? Un grande ringraziamento ai volontari ambientalisti da parte della città e al presidente Sandra Ciabattoni per l’impegno profuso. Auspichiamo che il progetto del lungomare venga sospeso in autotutela, per non far gravare sui cittadini le spese di progettazione di un progetto che non può essere cantierabile e venga riportato in un consiglio comunale aperto, con la partecipazione dei cittadini e la ‘diretta streaming’ con la quale la popolazione è invitata a partecipare e ad intervenire nella discussione”, conclude ‘Siamo Alba’.