TERAMO – Ci è sembrato di vedere un presidente non tranquillo o, meglio, non sorridente, che non vedeva l’ora di annunciare l’iscrizione al prossimo campionato di Serie C, il secondo del “suo” Teramo, per andar via.

Ha volutamente evitato di dire una sola parola in più rispetto ai contenuti di un comunicato stampa che ha letto, senza mai essere interrotto. Poi, dinanzi a tutti, ha firmato un assegno e il carteggio che, domani, saranno consegnati a Firenze.

Avrebbe potuto anche diramare il solo comunicato senza convocare alcuno, ma il fatto che tutti “dovessero” essere lì, dinanzi a lui, ad ascoltarlo in silenzio, sa tanto di scelta ponderata, del tipo “ad ognuno il proprio”. Esternare così la propria volontà, per Franco Iachini, era evidentemente la maniera più efficace, soltanto da rispettare.

Non era la circostanza, invece, per dire qualcosa in più e per parlare dei programmi che seguiranno. Tempo ce ne sarà a sufficienza, visto che lo “scoglio” più importante da superare, appartiene finalmente al passato.

Adesso è solo tempo per riflettere, per meditare su come sia stata gestita questa fase.