Organizzata dall’A.s.d. C.A.M. Ritmica Teramo 1987e dall’Associazione “Teramo Nostra, oggi, sabato 4 maggio alle ore 17:30, presso la sede di Teramo Nostra in Via Fedele Romani 1, si terrà una Conferenza pubblica sulla presenza a Teramo di Martin, figlio maggiore di Sigmund Freud. Dopo i saluti istituzionali da parte di Teramo Nostra Piero Chiarini e del Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, lo storico Adelmo Marino aprirà la seduta disquisendo sui “Cenni storici dal 1848 al 1957 approfondirà l’aspetto sull’accoglienza teramana ai feriti e deportati della Prima Guerra mondiale. Tonino Di Natale, che nel 2011 ha pubblicato per gentile concessione Direzione del Freud Museum di Londra, la lettera del 2 gennaio 1919 inviata da Sigmund al pastore protestante svizzero Oskar Pfister, mostrerà la copia del manoscritto dove si legge che Martin era ben curato a Teramo (Abruzzi). L’incontro tende a chiarire le perplessità sollevate nel teramano e sugli atti pubblicati dai Freud stessi sul luogo certo dove sarebbe stato ospitato Martin alla fine della Prima guerra mondiale. Gli studiosi di ricerche storiche hanno scritto ciò che è stato pubblicato fino al 2010 su tale presenza, ma ulteriori approfondimenti fatti dagli Archivi istituzionali civili e militari condotti in zona da Tonino Di Natale dimostrano, con assoluta certezza che Martin fu ospitato nella Caserma Mezzacapo e non in un ospedale né in un manicomio, come impropriamente è stato scritto. Tale struttura, esistente dal 1860, era ubicata in largo Madonna delle Grazie, e fu abbattuta tra il 1966 e il 1974. L’ennesima distruzione perpetrata ai danni della città si rese necessaria per la costruzione dell’attuale palazzo degli Uffici finanziari.

L’equivoco letterario è stato causato involontariamente da Martin nella cartolina postale ricevuta da Sigmund del 14 novembre 1918 che dice di essere ricoverato in un “ospedale da campo”. In un’altra lettera inviata da Sigmund a Pfister, nella corposa  corrispondenza epistolare dal 1909 al 1939, Sigmund scrive di aver ricevuto unacartolina postale del 30 novembre 1918 dal figlio maggiore che affermava di essere stato catturato incolume, che dopo peripezie assolutamente incredibili era caduto ammalato e febbricitante, e che al momento (ossia allora, a fine novembre) era ben curato in un “convalescenziario” a Teramo (Abruzzi). Martin fu fatto prigioniero, ferito nella battaglia del Piave e portato in treno dalla Croce Rossa fino alla stazione di Teramo dove moltissimi deportati, a più riprese, furono rifocillati nel posto di ristoro con caffè, paste, cognac, sigari e cerini. La sottoscrizione fu avviata dall’Ufficio Notizie del Corriere Abruzzese e organizzata dalla Presidente Emma De Michetti, sempre disponibile per l’accoglienza ai deportati e ai feriti e Martin aveva una gamba fratturata. Egli fu portato a Teramo per due motivi: la struttura era disponibile per l’accoglienza perché all’interno era stato allestito un pronto soccorso provvisorio dove i feriti potevano ricevere una prima assistenza sanitaria ed aveva anche posto disponibile per accogliere i prigionieri in attesa di essere restituiti alle loro famiglie. Il manoscritto che allude a tale frattura è stato fornito a Di Natale dal Prof. Michael Schröter, storico di Berlino, che ha raccolto in un libro, pubblicato nel 2010, tutte le lettere da Sigmund ai figli e da questi al padre. L’equivoco è sorto perché i critici hanno indicato la presenza di Martin a Teramo in un “convalescenziario o in un ospedale da campo”. Martin scrive nelle sue lettere scrive “Hospital mezzocampo” invece di Mezzacapo. Il Senatore del costituito Regno d’Italia e Ministro guerra Luigi Mezzacapo, al quale fu intitolata la Ceserma, era stato un Generale dell’esercito borbonico, disertore con altri militari per arruolarsi al nascente Regno d’Italia, autore nel 1861 della Cacciata dei Borboni da Civitella bombardata a più riprese e parzialmente distrutta. Per questi meriti Teramo gli intestò la Caserma. Egli fu anche cognato di Aurelio Saliceti di Ripattoni (Teramo) avendo sposato a Genova la sorella Malvina Saliceti. Nella Caserma Mezzacapo Martin soggiornò per quasi due mesi.

Da un’altra lettera del 14 novembre 1918 inviata a Di Natale da Schröter, Martin scrive: Io sono ancora nell’ospedale da campo, va molto meglio, solo la gamba fratturata mi fa male. Spero che al più presto mi deportano nell’entroterra italiano. Il 21 novembre 1918, Sigmund annota sul suo diario informale: “Martin prigioniero dal 27 ottobre”. Da un’altra lettera di Martin al padre del 24 dicembre 1918: si legge “Sono ancora in Teramo/hospitale mezzocampo. La mia salute si è ristabilita completamente e mi sento più forte. Ho dei compagni simpatici. La vita non mi offre svaghi. Il clima è mite e c’è molto sole. Si dice che andremo a Genova. Martin”. Da qui, dopo pochi mesi, fu trasferito a Cogoleto. Esti Drucker e Martin fidanzati nel 1918 si sposarono a dicembre del 1919. Nei primi mesi degli anni venti del secolo scorso Martin rientrò a Vienna, dove dal 1931 al 1938 fu Direttore della Casa editrice Verlag fondata nel 1908 da Sigmund Freud. Fu costretto nel 1938 a Lasciare Vienna, poco prima dei suoi genitori e si recò a Londra. Dopo aver fatto diversi lavori finì in Hove nel Sussex, Regno Unito, gestendo una tabaccheria. Morì nel 1967, all’età di settantasette anni, le sue ceneri furono portate nella cappella della famiglia nel tempio crematorio Golders Green di Londra. L’incontro sarà allietato da virtuosismi musicali del Maestro Franco Di Donatantonio e dalle note di violino del Maestro Paolo Giuseppe Oreglia sulle quali l’allieva e istruttrice del CAM Ester Iannetti si esibirà con un originale attrezzo di ginnastica ritmica. L’ingresso è libero. La cittadinanza è invitata.