ROSETO –  Chef  stressati, come emerso da recenti indagini condotte in  Inghilterra, ma ora, per loro, e per i loro assistenti nelle  cucine dei ristoranti, arrivano magliette ‘intelligenti’ in  grado di monitorare i ‘rischi’ del mestiere sulla salute. Questi  indumenti tecnologici non hanno elettrodi o apparati ingombranti  ma utilizzano la modalità wireless e trasmettono i dati in  diretta a un ‘cervellone’ che raccoglie informazioni utili alla  ricerca ma da dove può partire anche un segnale di allarme in  caso di vera emergenza sanitaria.  Il progetto si chiama ‘Safe brigade’, come la ‘brigada’ che  opera nelle cucine, e arriva dall’Abruzzo. Sarà presentato in  anteprima a Verona in occasione del Vinitaly l’8 aprile  prossimo, padiglione 12, al ristorante D.one di Montepagano di  Roseto degli Abruzzi (Teramo), che collabora all’iniziativa con  i ricercatori del Dan Europe e ComfTech. E proprio lo chef  stellato del D.One, Davide Pezzuto e il suo staff, faranno da  ‘cavie’ già forse nel prossimo mese di maggio al loro
ristorante. Oltre agli indumenti, è stata creata poi una app che  coadiuva il lavoro degli osservatori.
Ad applicare agli chef questa tecnologia, già avviata in  ambiente subacqueo, è Alessandro Marroni, fondatore e presidente  della Fondazione sub Dan Europe, specializzato in Medicina del  Lavoro, Medicina Subacquea e Iperbarica, Anestesia e  Rianimazione. “Se un dato fisiologico si può monitorare in tempo  reale sott’acqua – dice Marroni all’ANSA – si può fare la stessa  cosa anche negli ambienti più estremi, e ora anche nelle
cucine”. L’idea, infatti, spiega l’esperto, “nasce dal progetto  Dan Europe ‘Diving Safety Laboratory’ che mira a studiare,  misurare e controllare la performance umana in ambienti estremi, come l’immersione subacquea ma – riferisce – stiamo applicando  il progetto anche in situazioni di alta montagna e di ambienti  remoti ed isolati”. “Gli indossabili intelligenti – sottolinea  poi Marroni – registrano i parametri fisiologici selezionati,
per esempio elettrocardiogramma, frequenza cardiaca e ritmo del  respiro, e li trasmettono in tempo reale, insieme alla  geolocalizzazione Gps e adati accelerometrici (importanti per  individuare ogni movimento che determina uno stato di pericolo),  a una centrale di allarme dedicata attraverso tecnologie wireless”.
Da qui l’obiettivo, rileva l’esperto, “di avviare un’indagine  epidemiologica sulla salute in un ambiente straordinario come lo  sono le cucine dei ristoranti, caratterizzate da molto caldo,  molto umido o molto freddo e dove i rischi sul lavoro sono molti  per via degli arnesi che si maneggiano e della presenza di forni  e fuochi”. Nel futuro, spiega ancora Marroni, ai sensori che  raccolgono i dati elettrici del corpo “prevediamo di aggiungere  anche sensori per la parte dei dati clinici, come il sudore, per  arrivare a rilevare la situazione umorale”.  “Faremo da laboratorio a questa sperimentazione – afferma in  conclusione la titolare del D.One, Nuccia De Angelis – poter  pensare a qualsiasi forma di prevenzione è importante”. (ANSA).