TERAMO – “Come Parlamento siamo intervenuti legislativamente più volte anche con il recente Decreto Ricostruzione, entrato in vigore lo scorso dicembre, ma sono ancora troppi pochi i cantieri partiti negli ultimi tre anni. Abbiamo lavorato molto sul lato della sburocratizzazione soprattutto con le ultimissime norme approvate, ora serve vigilare che vengano spese tutte le risorse stanziate e affinché la struttura commissariale svolga il proprio lavoro con il massimo dell’efficienza e della velocità. Nel 2019 si è perso troppo tempo per rendere operative, attraverso le ordinanze necessarie, norme già approvate dal Parlamento, causando forti rallentamenti, con responsabilità chiare e da individuare nella lentezza con cui la struttura commissariale ha recepito tali norme“, commenta Zennaro.
E sulla scadenza del termine ordinario del Commissario, dichiara – “Il mandato è scaduto il 31 dicembre ed è inevitabilmente che il Governo debba fare una seria riflessione sul lavoro svolto e sui risultati raggiunti, io ritengo che la chiave di svolta sia un cambio di passo con l’individuazione di un nuovo Commissario. Sulla questione sollevata in questi giorni, ovvero se puntare su un profilo totalmente politico piuttosto che tecnico, penso che questo possa essere secondario, rispetto a quello che deve essere un punto fermo, ovvero la garanzia di saper prendere decisioni e agire. Gli strumenti in gran parte ci sono, adesso serve che anche il Governo si impegni con obiettivi temporali chiari, su quanti cantieri debbano partire ed entro quali scadenze. Che gli sfollati abbiano dovuto passare il quarto Natale fuori casa è una vergogna nazionale ed ognuno deve fare la sua parte, fanno bene i Sindaci a manifestare il prossimo 15 gennaio per chiedere più attenzione da parte del Governo”.