TERAMO – Lo scopo di una certa sinistra sembra essere, troppo spesso, quello di creare disuguaglianze strutturali ed aizzare lo scontro sociale. Ai “professionisti” delle disuguaglianze spettano oggi le “lacrime di coccodrillo” per la “macelleria sociale” provocata dalla loro gestione e, in particolare, dai risultati della legge Lorenzin. Per quelle sinistre documentare e sottolineare la natura e le dimensioni del disastro sanitario è fin troppo facile, poiché sono state loro a produrlo nella “accuratissima”, in tal senso, gestione dell’assessore Paolucci che ha depotenziato i territori centralizzando le prestazioni e peggiorando una situazione già difficile in un territorio ampio e diversificato come quello abruzzese. Il consigliere Pepe, piuttosto che imbastire la propria campagna elettorale su di un singolo ospedale, agisca come il buon padre di famiglia che ben conosce le esigenze dei propri figli provvedendo prioritariamente alla cura dei più deboli, favorendo l’organizzazione per la cooperazione, lo sviluppo e il riequilibrio dei diversi territori e riscoprendo eccellenze, come quelle di Atri e di Giulianova. Ma passiamo ai dati in quanto utili a smentire le ormai quotidiane esternazioni di Pepe: rispetto alla DCA 79/2016 i posti letto, per la provincia di Teramo, aumentano da 853 a 952 tra cui anche quelli per acuti. E ancora: i posti in nefrologia raddoppiano (da 4 a 8) così come aumentano le U.O.C. (+ 3) e le U.O.S.D. che dalle precedenti 52 diventano 80. Se si vuol fare una battaglia vera ma che sia di civiltà e progresso siamo pronti: uniamo le forze per sollecitare il superamento delle inique disposizioni della Legge Lorenzin: pronto anche alle barricate per questo. Va assolutamente superata una disposizione che ha di fatto limitato i Livelli di Assistenza e la possibilità di istituire una sorveglianza sanitaria attiva sul territorio; sono questi temi veri, ma Pepe da che parte sta ?

 

CONSIGLIERE MARCO CIPOLLETTI