TERAMO – Il mister del Teramo è quello di sempre, senza troppi veli. Sul ritorno all’asset societario ch’era in essere fino alla gara di Coppa Italia contro il Sud Tirol, Guidi dichiara che il ripristino di quella situazione “…ci ha sicuramente fatto bene” ammettendo che dopo la non prestazione di Carrara (fatto salvo l’atteggiamento iniziale), era incavolato ancor più che nella post non prestazione contro il Montevarchi e che, per la prima volta, anziché salutare subito arbitri ed avversari, si è sentito in dovere di scusarsi con i tifosi biancorossi al seguito.

E poi? “Ho studiato gli atteggiamenti dei calciatori in allenamento per due giorni, uno ad uno. Volevo guardarli negli occhi e comprendere – aggiunge Guidi –, perché in questa situazione ci vogliono uomini veri. Hanno risposto tutti positivamente, ma le verifiche ce le darà soltanto il campo di gioco, domani“.

A proposito: il Teramo non ha recuperato nessuno tra gli infortunati, anzi ai soliti noti, tanti, tantissimi, si sono aggiunti pure Viero e Lombardo. Al gruppo si riaggregheranno Trasciani, ma andrà in panchina, e Fiorani, che farà parte dei tre di centrocampo, anche perché con Arrigoni e con Mungo sono tre contati in quel reparto… Abbonda solo quello dei portieri, dove Perucchini dovrebbe spuntarla sugli altri. In difesa la coppia centrale dovrebbero comporla Bellucci e Soprano oppure, a sorpresa ma fino ad un certo punto, potrà essere inserito Pinto.

Il tridente offensivo è immacolato, ma sui tanti, lunghi, quasi interminabili infortunati? “Si fa l’impossibile per recuperarli ma visto che taluni si trascinano situazioni complicate anche dal passato, bisogna cominciare a chiedersi se qualcosa stiamo sbagliando” dichiara Guidi. Non una sentenza, d’accordo, ma non è che siamo lontanissimi…

E’ chiaro che il mercato di gennaio dovrà porre rimedio a tanta pochezza numerica dell’organico, perché non è ammissibile che in più di un reparto il Teramo non abbia ricambi. E’ ovvio che bisognerebbe tornare indietro, ma diventa superfluo. “Se avessimo tutti a disposizione la situazione sarebbe probabilmente diversa, ma siccome così non è, qualcosa bisognerà fare“.

Il Pontedera? “Avversario forte e da rispettare: li conosco molto bene, vicinanza logistica con la mia residenza a parte: noi dobbiamo giocare con la loro stessa intensità e cattiveria agonistica. Così non fosse perderemmo di sicuro: senza alcun dubbio“.