TERAMO – Il 1° dicembre, dopo lunga malattia, confortato dagli amici, dalle due sorelle e dai nipoti, è scomparso a Roma l’artista teramano Romano Rocchi. L’associazione Teramo Nostra si associa al dolore della famiglia, ricordando la genialità dell’artista, sempre legato alla città che gli diede i natali.

Romano Rocchi, da giovane studente dell’Istituto tecnico “Vincenzoi Comi”, inizia a frequentare l’ambiente artistico giovanile teramano, partecipando alle prime mostre al “muro del tempietto”, distinguendosi per la decisa propensione all’arte figurativa. 

Incoraggiato da Sandro Melarangelo si iscrive all’Istituto d’arte di Castelli e lì conosce il giovane artista Giancarlo Sciannella a cui rimarrà legato per l’intera vita.

Frequenta Ivan Graziani e Luisa Moretti.

Dopo il diploma si dedica all’insegnamento e sarà docente in varie città. Avrà cattedra in Sardegna per lungo tempo.

Frequenta Roma negli anni della contestazione e intraprende attività teatrale underground. Viene notato dalla critica per le sue doti di mimo, realizzando particolari esperienze negli ambienti teatrali e musicali d’avanguardia.

Vive per lunghi anni in una sua casa sul Nilo in Egitto e viaggia in America e Olanda, ma torna spesso a Roma , dove ha la residenza ufficiale.

A Teramo, nel 1999 tiene uno spettacolo organizzato da Teramo Nostra e a Castelli, nel 2017, interviene in una iniziativa culturale e scenica organizzata dalla storica dell’arte Giulia D’Ignazio, in omaggio al suo grande amico Giancarlo Sciannella.