“Domenica tutti allo Stadio”: è l’appello del Presidente della Fermana Umberto Simoni, alla vigilia della gara con il Teramo “…che temiamo perché quando si vincono 4 partite consecutive, Coppa Italia compresa, vuol dire che si è in grandi condizioni!”.

Non ha torto il massimo dirigente fermano, al quale però vanno i nostri complimenti dopo aver appreso che a Pordenone, al termine della gara vinta, i suoi hanno lasciato pulito lo spogliatoio: un segnale di grandi civiltà che va rimarcato e che non può che avere un’origine: la società.

Poi c’è il calcio giocato, quello che porterà dalle 250 alle 300 unità di tifosi biancorossi al “Bruno Recchioni”, in una gara difficile, è vero, ma che potrebbe anche far decollare i biancorossi verso mete mai ipotizzabili fino all’avvento di Agenore Maurizi.

Quale sarà l’undici che manderà in campo? “La gara di Coppa ci ha dato più certezze di quelle che avevamo, ed è motivo di insonnia da parte mia”, ammettendo che di dubbi, ne ha.

E come non potrebbe? Come non valutare l’utilizzo iniziale di Proietti, giocatore di categoria superiore, o non pensare alle prestazioni di Ventola o ai tre goal di Zecca!

Alla fine, vedrete, ci sarà spazio per uno solo dei tre (Proietti), ma è indubbio il fatto che le partite, anche in corsa, possono essere riviste, leggermente o anche più.

Uno o due innesti nel mentre, infatti, la possono cambiare anche radicalmente: l’importante è avere il giusto approccio, ipotizzando di vedere all’opera una Fermana non certamente “offensiva” fino a rischiare oltre il lecito.

Sarà una gara molto tattica, quindi, che Destro non avrà preparato in maniera pressoché analoga alle altre.

La peculiarità dei canarini, infatti, è l’ermeticità, con appena 4 reti subite in 9 partite, avendo però segnato pochino (7 volte).

Se tanto mi dà tanto, il Teramo dovrà saper aspettare: anche i biancorossi, infatti, non commetteranno l’errore di enfatizzare le qualità altrui.

Conterà molto di più la tecnica pura dei singoli: il Teramo ne vanta di più, classifiche a parte.