TERAMO – Tocca ai tifosi: Supergol, se potesse, li ascolterebbe tutti.
Sarebbe fantastico se, al termine della trasmissione di stasera, la prima senza la presenza in studio di Tonino Valbruni ed Andrea Malatesta, riuscisse nell’intento di portare ad una riflessione in più, il presidente del Teramo Calcio.
Come? Provando, ancora una volta, a fargli comprendere che il calcio, nella nostra e nella sua città, non ha tanto il sapore d’azienda, per quanto rispettabile sia stata la sua politica, ma di passione autentica, di quella che riempie la vita, che ti fa incavolare spesso ma che ti fa sentire anche grandissimo, il più grande tra tutti!
Teramo, in queste ore, dopo le ultime dichiarazioni “estere” del suo presidente, è una città ferita: ferita nel proprio orgoglio, reso ancora più forte dopo aver creduto di poter bere champagne di qualità anche a colazione, pur nella consapevolezza che nel proprio DNA ha poco più che un semplice… sdjune.
Nessuno ha mai chiesto la luna a nessuno e nessuno la chiede oggi: conservare quel che ci appartiene e che altri hanno saputo costruire, è però un diritto che la città di Teramo merita ed esige.
Supergol è certa che Franco Iachini queste cose le sappia, così come è certa che Andrea Iaconi e gli altri saprebbero governare un prossimo campionato di Serie C, il nostro campionato guadagnato sul campo, anche con mezzo litro di buon rosso e magari una gassosa: si spenderebbe pochissimo, ma con dignità, magari mettendo sul mercato qualche ragazzo per poi scoprire, tra dieci mesi, che sarebbe stato un errore madornale l’aver buttato, prima, tutto all’aria.
No; non volgiamo credere che Iachini non ci iscriva dopo un solo anno di gestione. Ci rifiutiamo.
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