PESCARA – Ammonta a euro 8.724.903,29 il decreto di sequestro preventivo sino alla concorrenza eseguito dalla Gdf di Pescara ed emesso dal Gip di Pescara su richiesta della Procura della Repubblica. Sono state notificate 5 informazioni di garanzia per reati fiscali e fallimentari, nei
confronti degli amministratori pro tempore della società fallita e di un professionista, e contestualmente sono stati sottoposti a sequestro n. 10 fabbricati, n. 2 terreni, un opificio industriale, una cassetta di sicurezza e 15 conti correnti bancari.
Il provvedimento è scaturito al termine di complesse indagini eseguite dalle Fiamme Gialle, nei confronti di una società già fallita nel 2019, e che hanno consentito di appurare la manomissione dei bilanci e della documentazione della società fallita. I finanzieri hanno accertato poi che sono stati portati a termine artifizi contabili concretizzatisi nella eliminazione di poste contabili creditorie, nella sottovalutazione di
elementi attivi e nella sopravalutazione di elementi passivi. Prima del fallimento, è anche emersero che la società ha fatto ricorso, abusandone, alla domanda della procedura concorsuale del concordato preventivo presentata in cinque occasioni, mai con esito favorevole. I finanzieri hanno poi appurato che alla società fallita e in cronico stato di insolvenza, era subentrata una “new-co” riconducibile al medesimo gruppo familiare. L’esito degli accertamenti ha fatto emergere una complessiva esposizione debitoria per circa 26 milioni di euro (di cui circa 15 milioni per debiti tributari, costantemente lievitati nel tempo) – ANSA –