TERAMO – La Segreteria provinciale di Teramo della FIADEL, Federazione Italiana Dipendenti Enti Locali – Organizzazione Sindacale Autonoma nel campo delle imprese e delle società esercenti i servizi ambientali, negli ultimi tempi ha scelto di assumere un atteggiamento propositivo, costruttivo e, ove possibile, improntato al confronto con i vertici aziendali della Teramo Ambiente con il solo ed unico obiettivo di trovare le migliori soluzioni possibili ai tanti problemi che, quotidianamente, riguardano i lavorati dell’azienda.

“Malgrado ciò però, non solo non abbiamo visto miglioramenti nelle condizioni dei lavoratori”, dice Massimo Di Carlo, segretario provinciale FIADEL, “ma siamo costretti ogni giorno a leggere sui media di polemiche e scontri frontali tra le parti, in particolare tra la quella pubblica ed il socio privato, che vedono purtroppo continui rimpalli di responsabilità che non solo allontanano la risoluzione degli annosi problemi che riguardano azienda e lavoratori, ma finiscono anche per avvelenare il clima di quanti si trovano in mezzo a questi scontri”.

Il segretario provinciale aggiunge: “Finalmente venerdì 5 aprile alle ore 11:00 presso il Parco della Scienza ci sarà il tanto atteso incontro tra le parti e le RSU nel corso del quale in qualità di Rappresentante RSU e Segretario provinciale di Teramo della FIADEL presenterò le nostre proposte che hanno, quale unico e solo obiettivo, il miglioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti dell’azienda che, per troppi anni, sono stati l’anello debole all’interno della Teramo Ambiente.”

Dalla Federazione spiegano quali richieste saranno presentate: “Chiederemo, in particolare, di rivedere i circuiti di raccolta, i carichi di lavoro e di rimodulare alcuni servizi di spazzamento meccanizzato e manuale che, ad oggi, non sono funzionali e generano solo problematiche su più livelli. Chiederemo poi ai vertici aziendali di valutare la raccolta porta a porta con il bidone condominiale al di sopra delle cinque utenze. Altro tema che deve tornare centrale è quello che riguarda la sicurezza e la salute dei lavoratori. Come più volte denunciato infatti l’azienda ha un parco mezzi a dir poco obsoleto e scarsamente funzionale, come sottolineato anche dal Comune di Teramo, ma soprattutto l’attrezzatura messa a disposizione dei lavoratori che operano sul campo nella raccolta i mezzi non risultano a norma rispetto  a quanto prevede la normativa sulla movimentazione manuale dei carichi e gli indumenti da lavoro chiamato dispositivo di protezione individuale l’azienda non  rispetta la normativa contrattuale, art. 66 e 77 del D. Lgs n. 81/08″.

Di Carlo prosegue: “Purtroppo è ormai palese a tutti come, dalla sua introduzione, la raccolta porta a porta nel teramano non ha portato i vantaggi che si speravano per la cittadinanza né sulla qualità del servizio né sull’abbattimento delle tariffe. Altro tema su cui chiederemo conto è la scelta, incomprensibile ad oggi, di esternalizzare alcuni servizi, tra cui il call-center le buste paga, quando invece la Te.Am. ha personale interno che va rivalutato e potrebbe svolgere egregiamente tali mansioni, liberando così risorse da investire sui lavoratori costretti, al momento, con contratti di solidarietà e turni estenuanti. Questi fondi potrebbero essere altresì utilizzati per assumere, a tempo pieno, figure part-time storiche nell’azienda che attendono, in alcuni casi da molti anni, una risposta occupazionale concreta e ultimo le nuove assunzioni del personale ex pulizie immobili”.

Uno dei temi centrali sarà sicuramente quello legato al socio privato della Teramo Ambiente. Il segretario provinciale evidenzia: “Come ormai tutti sanno la sua quota è in mano al Procuratore Fallimentare e questa situazione ha reso l’azienda “monca” sotto l’aspetto economico-finanziario degli investimenti e dei piani finanziari. Chiediamo quindi di avere finalmente risposte concrete in tal senso e le strade appaiono due: o trovare finalmente un socio privato forte o, quella che per noi sarebbe la migliore soluzione, riportare tutta la Te.Am. in ambito pubblico, anche mediante lo strumento della “società in house”, al fine di garantire un miglior servizio e andare incontro alle direttive dettate dall’Agir quando questa sarà ufficialmente attiva e operativa”.

Dalla Federazione aggiungono: “Infine porremo al tavolo di concertazione il delicato tema dei continui cambiamenti della pianta organica in azienda che generano tante incertezze, ma che nel concreto non hanno portato né gli sbandierati risparmi economici né l’ottimizzazione nella gestione del servizio. Valga come esempio il continuo cambio dei coordinatori che, ad oggi, ha causato discussioni e attriti su più livelli, ma nessun vantaggio concreto per azienda e utenti”.

Di Carlo conclude: “Auspichiamo, in conclusione, una Teramo Ambiente più vicina ai bisogni legittimi dei lavoratori, in particolare dei più esposti che lavorano sul campo, spesso in condizioni al limite, meno litigiosa, perché gli scontri continui e costanti hanno portato solo tanta acredine e licenziamenti impugnati, ma nessun vantaggio, ma soprattutto più volta al futuro, che sappia realmente programmare per il bene di lavoratori e cittadinanza. E’ arrivato il momento di lavorare, tutti assieme, per un unico obiettivo lasciando da parte scontri e divisioni interne”.