Un 21enne di Città Sant’Angelo, a Pescara, è morto la scorsa notte all’ospedale di Pescara a causa di sospetta meningite. Il decesso è dovuto ad una sepsi meningococcica, apprende l’ANSA dalla direzione sanitaria della Asl, ed è in corso la tipizzazione, con esami che richiedono circa 24 ore. Intanto è stata avviata la profilassi per una decina di persone entrate in contatto con il giovane. Il ragazzo sabato sera, periodo di incubazione, è stato in un locale di Pescara Vecchia, il Qube, che è stato invitato a restare chiuso in attesa di ulteriori decisioni e accertamenti. Il 21enne è arrivato in pronto soccorso attorno alle 21 con i sintomi tipici della meningite. E’ stato ricoverato in Rianimazione, ma il quadro clinico è peggiorato rapidamente, nonostante i tentativi di intervento, anche con tecniche innovative, fino al decesso, avvenuto alle 5.30.

E’ quindi scattato il protocollo previsto in questi casi, con i test di laboratorio e con l’indagine epidemiologica avviata dal Servizio igiene e sanità pubblica della Asl, che ha ricostruito gli ultimi giorni di vita del ragazzo ed individuato tutte le persone entrate in contatto col giovane; una decina i soggetti già arrivati in Pronto soccorso per la profilassi. Appurato che il giovane sabato sera era stato nel locale di Pescara Vecchia, il titolare è stato invitato in via precauzionale a tenere chiusa l’attività in attesa di ulteriori accertamenti.

“Sono potenzialmente a rischio di  contagio coloro che hanno avuto contatti diretti nell’ultima  settimana con il paziente”. Lo scrive in una nota la Asl di  Pescara in relazione al caso del 21enne morto per una sepsi  meningococcica fulminante, precisando che “le forme di contagio  diretto sono prevenibili attraverso la profilassi” e  raccomandando “nel dubbio, di fare la profilassi farmacologica,
rivolgendosi al proprio medico di famiglia o al servizio di  Guardia medica”. L’azienda sanitaria ha già attivato una unità  di crisi per la profilassi e l’inchiesta epidemiologica.

Anche il sindaco di Città Sant’Angelo, Gabriele Florindi,  attraverso i social sottolinea che “a causa della morte del
nostro giovane concittadino i sanitari hanno attivato la  profilassi di prevenzione per tutti coloro che hanno avuto  contatto e frequentato il ragazzo nei 7-8 giorni antecedenti il  decesso. Solo chi ha avuto contatto ravvicinato con lui – dice  il primo cittadino – deve recarsi presso la guardia medica del  distretto sanitario di Città Sant’Angelo”.