ROMA – Senza tablet, cellulari, laptop. Niente social network e neppure navigatori. Una cosa non semplice ma per certi versi anche un vantaggio: optando per più di un giorno di ‘digital detox’ durante le vacanze, in cambio possono arrivare chiacchierate, nuove conoscenze con la gente del posto e indicazioni su luoghi fuori dalle guide turistiche. Ma come ci si sente a stare disconnessi? Come su una montagna russa. Inizialmente sono in tanti a sperimentare ansia, frustrazione e astinenza, ma in seguito crescono i livelli di accettazione, divertimento e senso di liberazione. Lo rileva una ricerca dell’Università dell’East Anglia, di quella di Greenwich e della Auckland University of Technology, pubblicata sul Journal of Travel Research. I ricercatori, che hanno preso anche loro parte allo studio, hanno esaminato le emozioni prima, durante la disconnessione e dopo. In totale 24 persone da 7 paesi hanno viaggiato in 17 Stati e regioni. La maggior parte è stata disconnessa per più di 24 ore e i dati sono stati raccolti tramite diari e interviste. È emerso che a soffrire più di ansie e frustrazioni era chi si trovava in città per la necessità di doversi spostare senza navigatore e accesso immediato alle informazioni, mentre chi era in destinazioni rurali tendeva ad avere sintomi di astinenza legati all’impossibilità di segnalare di star bene o al dover combattere la noia. Coloro che viaggiavano in coppia o in gruppo tendevano a essere più sicuri di disconnettersi rispetto a quanti viaggiavano da soli. Una volta ricollegati, molti hanno dichiarato di essere turbati e sopraffatti da messaggi e notifiche e alcuni hanno deciso di avere un’altra esperienza simile in futuro – (ANSA)