PESCARA – Come succede troppo spesso nella Regione Abruzzo, apprendiamo dai media che l’amministrazione regionale sta preparando una ennesima modifica della L.R. 25 ottobre 1996, n. 96 senza coinvolgerci anticipatamente in quanto sindacato degli inquilini. Una dimostrazione di continuità rispetto alla passata legislatura nonostante l’appartenenza a schieramenti politici opposti.

Per quanto riguarda il contenuto di quanto riportato sui media ci troviamo nella posizione di dover sollevare un allarme. Si solleva il concetto di onestà per usarlo come una clava sulla soddisfazione di diritti riconosciuti dalla nostra Costituzione e da numerose convenzioni internazionali sottoscritte dall’Italia.
Gareggiare con i precedenti termini per l’estromissione di una famiglia dall’assegnazione di una casa popolare, in quanto uno dei genitori ha ricevuta una condanna superiore ai 3 anni, ci sembra totalmente ingiusto per gli “onesti” componenti del nucleo familiare, in primo luogo i bambini. Persone già costrette ad avere a che fare con contesti familiari e sociali difficili si troverebbero ulteriormente svantaggiate, ma stavolta non dalla sfortuna o dall’ambiente circostante bensì dalle istituzioni che dovrebbero risolvere tale disagio.

E come definire il giro di vite sugli allacci abusivi delle utenze? L’istituzione regionale, invece di intervenire con politiche per evitare che i poveri si ritrovino senza soldi e senza beni di prima necessità quali luce, acqua e gas, si appresta a legiferare indicando punizioni esemplari come l’essere sbattuti in mezzo alla strada. Strana concenzione della sicurezza quella di cacciare di casa un disoccupato per gettarlo nelle braccia della criminalità.

Noi da anni ribadiamo la centralità dei controlli sui requisiti di permanenza nelle case popolari per far accedere agli alloggi erp i tanti aventi diritto, i quali attendono per anni nelle graduatorie. Controlli che però devono essere necessari ad allontanare dagli alloggi gli assegnatari che vivono altrove o che maturano redditi tali da permettersi ampiamente il costo di una casa a prezzi di mercato. Eppure queste verifiche tutt’oggi molto spesso non vengono effettuate per carenza di organico delle ATER, carenze dovute agli esigui fondi economici di cui gli enti regionali dispongono.

AS.I.A. USB è da sempre dalla parte del diritto alla casa, diritto universale per gli esseri umani in quanto tali e non diritto meritato in quanto si è tenuto un certo comportamento. Dalla Regione Abruzzo ci aspettiamo che la questione abitativa venga risolta con investimenti nell’edilizia residenziale pubblica e non restringendo l’accesso in base a criteri penali che nulla hanno a che fare con il bisogno delle famiglie di avere un tetto sopra la testa.

Per concludere, dunque, richiediamo al più presto un incontro con il governatore Marsilio e l’assessore regionale Quintino Liris in merito al progetto legislativo di cui sono firmatari.

AS.I.A. USB Abruzzo – Associazione Inquilini e Abitanti