TERAMO  –  Questa mattina  abbiamo constatato che le vetrine nel piano terra  della CGIL di Teramo erano imbrattate da scritte quali: Vivi  libero e Traditori dei Lavoratori. Insieme al  simbolo di una  doppia W dentro un cerchio rosso.
 
Il logo richiama a gruppi no vax.  Le scritte, come quelle rilevate in tanti casi simili, l’ultimo a Palermo ieri,  mettono insieme temi che riguardano l’obbligo vaccinale ad attacchi tipicamente di stampo fascista alle organizzazioni dei lavoratori. Non dimentichiamo  che l’assalto alla CGIL dell’ottobre 2021 è partito proprio ai margini di una manifestazione no vax.
 
Il primo imperativo  per le forze democratiche è quello di non sottovalutare questi segnali inquietanti ed eversivi. Sarebbe fare un favore a coloro che cercano una visibilità con gesti del genere. Bisogna, invece, avvertire la necessità di presidiare i luoghi di rappresentanza dei lavoratori. Non basta la semplice condanna. Occorrono comportamenti conseguenti che richiamano all’esigenza di garantire   percorsi di partecipazione democratica che riconoscano i diritti sociali.
 
Non dimentichiamo che negli anni venti del secolo scorso, la violenza fascista iniziò a manifestarsi proprio nelle Camere del lavoro, con attacchi tollerati dalle autorità, con distruzioni e devastazioni. Ricordare e non rimuovere il passato è il primo imperativo che si pone a ciascuna persona democratica, perché, come appuntava opportunamente,  a proposito dei campi di concentramento Primo Levi : E’ successo, dunque, può succedere ancora.
Non bisogna mai sottovalutare questi fatti.
 
Prendersela con la CGIL, con chi rappresenta i lavoratori, significa aggredire uno dei pochi presidi rimasti  per garantire la partecipazione democratica, la rappresentanza nei luoghi di lavoro, la tutela dei diritti dei più deboli. Un lavoro complesso e difficile che, come sindacato, facciamo ogni giorno contro tutti coloro che cercano di minare alla base la rappresentanza sindacale,  il ruolo delle forze sociali, la contrattazione e il miglioramento delle condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici.
 
Su questi argomenti siamo spesso da soli. Basti vedere l’attenzione che c’è sui temi del lavoro in questo inizio di campagna elettorale!
 
Le scritte sulle vetrine della Camera del lavoro di Teramo richiamano la necessità di  isolare e denunciare le intolleranze, le esclusioni e le illegalità.
 
Difendere chi democraticamente organizza i lavoratori nel sindacato significa  far fare un passo avanti al nostro Paese, troppo spesso contrapposto in logiche che nulla hanno a che fare con il mondo del lavoro e il miglioramento delle condizioni materiali.
 
Come lavoratrici e lavoratori della conoscenza, siamo consapevoli che solo investendo seriamento in istruzione, formazione e ricerca, anche il nostro territorio potrà affrontare in maniera adeguata sia i temi dell’intolleranza sia quelli della crescita democratica, perchè, tra l’altro, i nostri settori se opportunamente sostenuti sono  il primo presidio dell’inclusione, della  partecipazione , della democrazia e della crescita sociale.
FLC CGIL TERAMO