TERAMO – È Pasqua di resurrezione ed anche per il Teramo torna a risplendere il sole. Dopo le polemiche e gli screzi di questo tormentato campionato, i biancorossi riescono, pur con i soliti difetti congeniti, a portare a casa tre punti di platino contro un avversario che ha fatto un’ottima partita, palleggiando bene, volenteroso e che era quasi riuscito nell’intento di portare a casa un punto. Aveva fatto i conti, però, “senza l’oste” Bombagi, ben innescato dall’ottima rifinitura di Birligea.

Che dire? Di certo non abbiamo vinto per caso; l’ impegno, come sempre, non è mancato, ma stavolta un pizzico di buona sorte ha assistito i ragazzi di Paci. C’erano un Lasik ed un Birligea in più e qualche “rinforzo” in meno, un Di Francesco forse definitivamente arruolato e la “dabbenaggine” della Turris che, grazie al non rientro di Da Dalt nella propria fascia destra, ci ha dato una grossa  mano.

Come avevamo detto in presentazione, i corallini si sono schierati con il 3-4-2-1 contro un Teramo disposto in campo, invece, differentemente per variare le combinazioni e le linee di passaggio arcinote. Come si dice in gergo: Paci ha mischiato un po’  le carte, con un inedito 4-2-1-3. Difesa a quattro, con i due mediani ad interdire e a costruire, oltre ad un sontuoso Costa Ferreira che si è sdoppiato sia nella fase di rifinitura, sia in mezzo su Tascone nella fase di costruzione, sia su Da Dalt, per ripartire in verticale, palla al piede, centralmente, o allargandosi senza: è in quel gran buco creatosi nella difesa corallina che li ha pure puniti.

Davanti i biancorossi si sono schierati con tre punte; Di Francesco copriva la fascia e ripartiva insistentemente con Bombagi e Pinzauti che si dividevano il territorio sul centro sinistra, quando Costa Ferreira si inseriva centralmente. I due sono stati più vicini alla lunetta quando, invece, il portoghese si allargava a sinistra. Quasi un 4-2-4 in  fase di attacco.

Il 3-4-2-1 dei campani, davanti ad Abagnale, schierava i centrali Esempio a destra, Lorenzini centrale e Loreto a sinistra, in consegna su Pinzauti e Bombagi, con Da Dalt, cursore destro, che avrebbe dovuto stazionare su Costa Ferreira e non pensare soltanto alla fase offensiva. Comunque, su questi, in prima battuta scalava Santoro, con Costa Ferreira che “restituiva” il compito accentrandosi su Tascone, il loro play basso. Arrigoni era in pressione alta su Franco, l’altro mediano. Sulla fascia sinistra D’Ignazio era più bloccato a guardia di Di Francesco.

Davanti a Franco e Tascone i due trequartisti formavano un quadrilatero; erano fastidiosi per i nostri due esterni bassi. Romano sulla trequarti sinistra era preso da Lasik mentre Giannone, sulla quella destra, era una spina fastidiosa, perché dotato di tecnica genuina. Non è casuale che due sue giocate abbiano creato seri problemi alla nostra retroguardia: Tentardini non riusciva a marcarlo (infatti è stato ammonito e sarà squalificato – ndr) perché doveva entrare in mezzo al campo, liberando la fascia alle incursioni di Da Dalt. Giannone, tra le linee, ha giocato tantissimi palloni, innescando spesso la loro manovra offensiva.

Nella ripresa i biancorossi hanno preso un leggero sopravvento, con la zona destra della Turris sempre invitante perché Da Dalt continuava ad attaccare: Tentardini era sulle sue tracce quasi stabilmente mentre su Giannone, in prima battuta, andava Santoro “aiutato” da Piacentini che accorciava in avanti (forse si sarebbe potuto fare anche nel primo tempo… ndr). Costa Ferreira accorciava su Tascone e Arrigoni stazionava sempre su Franco; viceversa Lasik  era su Romano. Si  sono così formate 10 coppie.

Il Teramo, un attimo prima del gol realizzato, ha rischiato di subirlo ma, all’ improvviso, arrivava il vantaggio con Costa Ferreira che, partendo da una base vantaggiosa (Tascone – ndr) e da una percussione di Di Francesco con servizio di Bombagi, si ritrovava tutto solo a sinistra, con Da Dalt del quale s’erano perse le tracce. Se un difesa a tre non ha il rientro dei “quinti” diventa, infatti, vulnerabilissima.

Caneo ha allora operato subito i cambi; escono Da Dalt per Ferretti e Romano per la punta, Alma. Nel Teramo esce Di Francesco per Birligea che va a posizionarsi a destra, con Bombagi e Pinzauti centrali e Costa Ferreira a sinistra. Per la Turris nuovo modulo: 3-4-1-2 con un solo trequartista, Giannone, dietro alle due punte, Longo ed Alma. Al 77° esce anche Giannone per Boiciuc, altro attaccante, con Longo che lascia spazio ad un centrocampista, Signorini. Sempre 3-4-1-2 con quest’ultimo rifinitore dietro a Boiciuc ed Alma che, imbeccato dalla destra da Ferretti, sfuggito a Tentardini, ha anticipato tutti sul primo palo: tutto da  rifare.

I biancorossi non ci stanno; vogliono vincere. Massimo Paci cambia ancora: all’82°  Kieremateng prende il posto di Pinzauti e Mungo quello di Costa Ferreira. Squadra arrembante: Kietemateng va a destra, Bombagi centro dx e Birligea sul centro sinistra con Mungo e con Santoro a rimorchio. La Turris si copre ancora; esce Franco ed entra Brandi, un centrocampista del 2001. Cambio avventato? Il modulo passa al 3-5-2  ma sempre sbilanciato, con Ferretti a destra e D’Ignazio a sinistra, dando l’impressione di voler vincere la partita.  In difesa si crea un tre contro tre, da suicidio tattico.

Birligea, non pressato, rimette in mezzo e Bombagi si inserisce dietro al suo marcatore, mentre Kieremateng tiene impegnato il terzo centrale (normalmente, uomo contro uomo, senza copertura, si resta in marcatura fissa, rigidamente a uomo – ndr).

Chi sbaglia paga, e se sbagli con Costa Ferreira e Bombagi, paghi parecchio e perdi la partita. I biancorossi non hanno rubato nulla. La Turris ha disputato un’ottima gara, non ha mai buttato la palla ed è sempre stata propositiva. Se avessero pareggiato non avrebbero fatto gridare allo scandalo (Caneo è stato il secondo di Gasperini – ndr). Per quanto riguarda il Teramo, in attacco la squadra è apparsa in possesso di un respiro offensivo più ampio ed avvolgente; senza ali non si vola e dalle fasce, stavolta, sono arrivati i cross.

Tra i tanti va menzionato uno spunto insistito in percussione di Di Francesco sulla destra, che  ha partorito un ottimo retropassaggio per Costa Ferreira in veste di trequartista a rimorchio, con Bombagi e Pinzauti che allungavano la difesa avversaria.

In difesa, con Lasik al meglio, è tutt’altra cosa. Bravissimi tutti; bravo Di Francesco, puntiglioso ed incisivo in fase di possesso e generoso nel coprire l’intera fascia, immenso è stato Costa Ferreira, uomo assist, uomo gol, trequartista esterno sinistro: senza obbligati rientri è un mina vagante che “sconquassa”. Va centellinato e supportato. Bravo Massimo Paci.

Forza ragazzi riprendiamo a correre – Diego Di Feliciantonio