PESCARA – «Con stupore e rammarico, si è costretti a tornare nuovamente su un tema che è già stato più volte oggetto di chiarimenti, riportando atti e documenti che rendono palesemente inutile ogni polemica. Spiace ancor di più, in quanto stavolta la critica pubblica giunge da soggetti qualificati e deputati a partecipare ai tavoli istituzionali, ove le informazioni in materia sono ampiamente condivise». Lo afferma l’assessore alle attività produttive Mauro Febbo, che replica alle associazioni di categoria sulla gestione del Fondo di dotazione del “Microcredito” finanziato con risorse del PO FSE Abruzzo 2007-2013. «Per l’ultima volta ricorderò la seguente sequenza di atti legittimi, frutto di attività amministrative in gran parte svoltesi sotto l’egida della passata amministrazione regionale: con Determinazione Direttoriale n. DPG/11 del 31/03/2017, è stata approvata la “Politica di disinvestimento della contribuzione del Programma Operativo dal Fondo Microcredito FSE e norme di liquidazione del fondo”, il cui obiettivo è stato l’utilizzo definito dalla Regione Abruzzo nell’ambito di azioni rivolte al medesimo obiettivo di sviluppo del territorio regionale, come stabilito dall’art. 78 (paragrafo 7) del Regolamento n. 1083/2006 e dall’art. 5 dell’exit policy del PO FSE Abruzzo 2007/2013 dal Fondo; alla data dell’1/04/2017, le risorse del Fondo Microcredito FSE, comprendenti i finanziamenti erogati ai beneficiari non oggetto di revoca, ammontavano ad euro 33.295.700,73 (compresi gli interessi maturati sul Fondo e riutilizzati al 31/03/2017 pari ad Euro 1.369.708,94); come riportato nella DGR n. 314/2017, inoltre, a seguito delle revoche effettuate nel corso della gestione del Microcredito FSE, nonché degli importi restituiti da Abruzzo Sviluppo S.p.A. sulle spese di gestione rendicontate, sono state recuperate risorse pari ad Euro 4.846.388,08. Tali risorse, anticipate con fondi regionali e non ammissibili a rimborso FSE, sono rientrate nella disponibilità della Regione Abruzzo per azioni non ricomprese nell’art. 78 (paragrafo 7) del Regolamento n. 1083/2006 e, quindi, non soggette a vincoli di utilizzo; successivamente, come indicato nella DGR n. 822/2018, in fase di avvio del reimpiego delle somme restituite al Fondo Microcredito FSE dai rientri definitivi dei prestiti avviati con il Fondo stesso, è stato deciso di utilizzare, dei 4.846.388,08 euro disponibili, 2.719.709,88 euro, rendendo ancora disponibili per altri utilizzi Euro 2.126.678,20. Pertanto – osserva Febbo – la contestata D.G.R. n. 583/2020 non compie alcuna attività illegittima, ma si limita ad effettuare una allocazione coerente con le esigenze contingenti del territorio abruzzese di risorse che sono nella piena disponibilità della Regione Abruzzo da più di tre anni. Inoltre, le stesse Associazioni dimenticano che i piccoli imprenditori non sono stati lasciati soli, ma, in questo difficile momento storico, godono di varie forme di supporto, sia a livello nazione, che regionale, che ricomprendono e vanno anche oltre il merito prestito. Infatti, in questi mesi di crisi dettata dal Covid-19, le imprese – conclude Febbo – chiedono iniezioni di liquidità e non solo ed unicamente prestiti da rimborsare».