ROMA – “La ripresa della serie C, con questo protocollo, e’ un’ipotesi irricevibile. I medici della serie C annunciano possibili iniziative clamorose“. E’ questo il senso di una lettera che la Lamica, l’associazione dei medici del calcio guidata da Enrico Castellacci, ha appena inviato al consiglio federale della Figc e per conoscenza alla Lega Pro, come apprende l’ANSA. Tutti i medici della C, dopo la decisione del consiglio federale di portare a compimento i tornei professionistici, hanno infatti sottoscritto un documento nel quale giudicano inapplicabile per la loro serie il protocollo sanitario e prefigurano “iniziative clamorose“.

Nella lettera, i medici della serie C fanno rilievi puntuali alle procedure di sicurezza per la ripresa dei campionati professionistici, se applicati al loro campionato. I tamponi ogni tre giorni e i testi sierologici settimanali sarebbero “difficili da recuperare in quantita’ cosi’ ingente e troppo costosi per le societa’” di Lega Pro; le strutture per il ritiro forzato in caso di una positivita’ non sono “a disposizione” per gran parte delle societa’; si ritiene inoltre “impensabile attribuire al medico e sociale la responsabilita’ civile e penale” per l’applicazione del protocollo, tenendo conto che in serie C lo stesso medico svolge la propria attivita’ “al di fuori dell’attivita’ sportiva del club di appartenenza“. L’associazione chiede dunque di accogliere le istanze dei medici della C, “al fine di evitare assumere iniziative di dissenso colletivo anche clamorose” – ANSA –

Ho letto la presa di posizione dei sessanta medici di Serie C, cosa dire? La catena di comando per Covid-19 era ed è la seguente: autorità
sanitaria-governo-Coni-Figc-Leghe. I medici sociali in più hanno la conoscenza della realtà concreta“. Così il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, commenta la posizione dei medici che giudicano impossibile la ripartenza del campionato di Serie C. “Da parte mia – conclude Ghirelli – rispondo come Garibaldi a Teano: obbedisco” – ANSA –