Violenza di genere, respinta la mozione di revoca del vicesindaco di Montorio

Le opposizioni: scelta politica grave e irresponsabile dell'esigua maggioranza dell'amministrazione Altitonante

2025-12-31T11:56:00+01:00 - La Redazione

Violenza di genere, respinta la mozione di revoca del vicesindaco di Montorio

MONTORIO AL VOMANO – Il Consiglio comunale di Montorio al Vomano, nella seduta di ieri, ha respinto la mozione di revoca del vicesindaco, condannato con sentenza di primo grado a 5 anni di reclusione per reato di natura sessuale su una giovane ragazza. "Sulla violenza di genere l'amministrazione Altitonante con la sua esigua maggioranza si gira dall'altra parte e si tira indietro", è il commento delle opposizioni che, sull'argomento, hanno divulgato la nota che segue.

"Con la bocciatura della mozione di revoca del Vicesindaco, il Consiglio comunale di Montorio ha certificato una scelta politica grave e irresponsabile. Di fronte a un tema delicatissimo come la violenza di genere, la maggioranza ha preferito blindare i propri equilibri interni piuttosto che assumersi la responsabilità di un atto chiaro e coerente.

Fin dalla notizia della sentenza le opposizioni hanno chiesto un atto di responsabilità e un passo indietro da parte del Vicesindaco, confidando che l'Amministrazione stessa sentisse il dovere di tutelare l'onorabilità e l'autorevolezza del Comune. Essere garantisti non significa ignorare che una condanna in primo grado per reati così gravi rende inopportuno il mantenimento di un incarico tanto delicato. Non si tratta di negare le garanzie processuali, ma di tutelare la credibilità delle istituzioni.

Dopo anni di passerelle, panchine rosse e dichiarazioni di circostanza, l’Amministrazione dimostra che l’impegno contro la violenza sulle donne vale solo finché non mette in discussione il potere. Quando era il momento di trasformare le parole in fatti, la maggioranza si è voltata dall’altra parte.

Particolarmente grave è che il Vicesindaco abbia partecipato al voto sulla mozione che lo riguardava direttamente. Si tratta di un'anomalia procedurale che offende il ruolo e l’autorevolezza del Consiglio comunale. La responsabilità politica di questa scelta ricade sull'intera maggioranza consiliare, incluse le esponenti femminili, che hanno preferito la disciplina di partito alla coerenza e al rispetto dovuto a tutte le donne.

Quella di ieri non è stata una semplice votazione: è stata una scelta che segna un punto di non ritorno e che svela la distanza tra la propaganda e la realtà dei fatti facendo definitivamente cadere la maschera dell’amministrazione Altitonante".

I consiglieri comunali 

  • Eleonora Magno 
  • Andrea Guizzetti 
  • Alessandro Di Giambattista 
  • Alessia Nori 
  • Raniero Barnabei 
  • Adele Ricci