Turismo a Giulianova, Evoluzione Sostenibile: radici in una lunga tradizione di accoglienza

L'associazione: non l' ha "inventato" l'amministrazione Costantini

2025-10-10T13:17:00+02:00 - La Redazione

Turismo a Giulianova, Evoluzione Sostenibile: radici in una lunga tradizione di accoglienza

GIULIANOVA - Negli ultimi anni l’amministrazione Costantini ha narrato il turismo come un fenomeno improvvisamente esploso sotto la sua guida, cresciuto fino a raggiungere dimensioni senza precedenti. Eppure, l’analisi dei dati ufficiali elaborata da Evoluzione Sostenibile mostra una realtà diversa: il turismo a Giulianova affonda le proprie radici in una lunga tradizione di accoglienza e in risultati che, in molti casi, sono stati migliori di quelli attuali, nonostante le minori risorse economiche disponibili.

Dai dati ISTAT, gli unici certificati e attendibili, emerge un quadro chiaro. Se nella classifica nazionale delle località turistiche Giulianova nel 2024, ultimo anno con dati disponibili, ha occupato il 160° posto, nel periodo tra il 2011 e il 2014 si collocava tra il 130° e il 140° posto. Il dato più significativo riguarda però il rapporto tra presenze e capacità ricettiva, che, misurando quante notti vengono trascorse mediamente in un anno per ciascun posto letto disponibile, esprime la capacità di una destinazione di attrarre e ospitare turisti rispetto alla capacità effettiva. Escludendo gli anni segnati da eventi straordinari, come il terremoto del 2009 o la crisi pandemica del 2020, questo indicatore risulta oggi più basso rispetto al passato. Nel 2012, con 565.541 presenze e 6.672 posti letto, ogni posto letto generava quasi 85 presenze annue; nel 2024, con 550.018 presenze e 7.149 posti letto, il valore è sceso a circa 77. Considerando che l’offerta turistica è concentrata soprattutto nei mesi estivi, si tratta di numeri importanti. Tuttavia, il calo del 9,4% è significativo e non può essere trascurato.

Per Evoluzione Sostenibile, questo dato è indicativo: nonostante le presenze siano tornate ad aumentare nel periodo post-Covid, la diminuzione del rapporto tra presenze e posti letto dimostra che Giulianova non sta realmente crescendo come destinazione turistica, ma si limita a inseguire le dinamiche nazionali senza una strategia coerente. Oggi l’amministrazione Costantini dispone di risorse economiche mai avute prima, derivanti dall’imposta di soggiorno, introdotta dall’amministrazione Mastromauro nel 2017, che nel solo 2024 ha portato nelle casse comunali 540.000 euro da destinare al turismo. Tuttavia, i risultati ottenuti non rispecchiano le risorse disponibili. Anzi, la sensazione è che i quasi 700.000 euro annui spesi per eventi e manifestazioni non si traducano in una strategia in grado di promuovere e valorizzare la città nel medio-lungo periodo. Sarebbe stato più utile destinare parte di tali risorse, a partire dai 325.000 euro spesi dal 2022 a oggi per finanziare eventi a pagamento in favore di privati, al potenziamento dei servizi turistici, alla cura del verde, alla valorizzazione del centro storico e all’organizzazione di iniziative capaci di coinvolgere davvero i commercianti locali, troppo spesso lasciati soli.

In conclusione, il turismo giuliese non deve essere “inventato” oggi: esiste da decenni, ha una storia e una reputazione consolidate, costruite grazie al lavoro degli operatori e delle amministrazioni che si sono succedute. Ciò che serve è una visione strategica e di lungo periodo, capace di far crescere il settore puntando davvero, e non solo a parole come fanno Costantini e Di Carlo, sulla qualità dell’offerta, sulla destagionalizzazione e sulla valorizzazione delle peculiarità che rendono Giulianova una destinazione unica nel panorama adriatico. - Il Direttivo dell’Associazione -