Trivelle in Abruzzo, M5S: un affare per pochi ma un danno per tutti
"Marsilio tuteli l'Abruzzo e investa nelle rinnovabili e nelle comunità energetiche"
2025-11-05T11:35:00+01:00 - La Redazione
L'AQUILA - “In Abruzzo, con la destra al potere, l’energia rischia di tornare ad essere un affare per pochi e un danno per tutti. Con ben dieci richieste di estrazione sui tavoli del Ministero dell’Ambiente, la nostra regione si trova di nuovo sotto attacco da parte di chi la vede come un territorio da spolpare e non come un bene da tutelare e valorizzare. Se Marsilio non ha intenzione di difendere il territorio abruzzese, noi non abbiamo intenzione di far passare questo ennesimo scempio nel silenzio”. Ad affermarlo sono il Capogruppo Francesco Taglieri e la Consigliera regionale Erika Alessandrini del Movimento 5 Stelle.
“Non è un caso che i colossi dell’energia fossile - continuano - gli stessi che Giorgia Meloni non ha voluto tassare per gli extraprofitti degli ultimi anni, siano tornati alla carica proprio con Fratelli d’Italia al governo nazionale e regionale: sanno che possono contare su una destra forte con i deboli e debole con i forti".
"Non c’è nessuna logica, né economica né ambientale, dietro queste operazioni. I dati parlano chiaro: una disponibilità certa totale di gas nel sottosuolo in tutto il Centro Italia pari all’1% di tutte le riserve nazionali, mentre il consumo italiano nel 2024 è stato di 61,8 miliardi di metri cubi (Dati Minambiente, 2024). In Abruzzo si estrarrebbe l’equivalente di una goccia nel mare, ma i danni causati dalle trivellazioni avrebbero un impatto negativo fortissimo per il territorio e per chi lo abita", aggiungono i pentastellati.
"Per questo riteniamo quella delle trivellazioni una strada dannosa e inutile, soprattutto alla luce dei dati che certificano la diminuzione della richiesta di gas, in calo da anni grazie all’aumento dell’efficienza energetica e alla diffusione dell’elettrificazione persino nei metodi di cottura casalinga. Gli abruzzesi e le abruzzesi si sono già espressi con la grande mobilitazione popolare contro il progetto “Ombrina” che ha fermato le trivelle – incalzano i 5 Stelle – il centrodestra non vada contro la volontà popolare, difenda l’Abruzzo da questo pericolo e pensi a incentivare le Comunità Energetiche Rinnovabili fatte da cittadini, piccole imprese e Amministrazioni comunali per ridurre bollette e inquinamento".
"È grazie al M5S, se l’Abruzzo è stata una delle prime regioni a dotarsi di una legge regionale che regolamentasse e incentivasse la costituzione delle CER, un vantaggio perso a causa di Fratelli D’Italia, lega e Forza Italia che hanno sempre scelto di non finanziarla adeguatamente, a discapito di feste, sagre e fiere, che sprecano risorse invece di generarle. Ma non c’è da stupirsi, basti pensare che Marsilio, in una chat di partito, riferendosi alle trivellazioni, scrisse che “certe cose si fanno il giorno dopo le elezioni, quando hai cinque anni davanti per riassorbire le proteste”. Gli anni sono tre, e forse il Presidente della Regione e la sua maggioranza sperano con la propaganda di distrarre gli abruzzesi. Ma abbiamo difeso il nostro territorio con i denti già in passato e continueremo a farlo. Nessuno venga ad attaccare il nostro mare e i nostri territori, né da Roma né da nessun’altra parte”, concludono Taglieri e Alessandrini.