17/09/2025 - La Redazione
ROMA - Per il Movimento 5 Stelle l’impegno e l’agire politico non sono mai mera propaganda, specie quando l’oggetto della discussione sono gli interessi di interi territori e il loro futuro.
Data per assodata l’importanza dei tribunali abruzzesi di Vasto, Lanciano, Sulmona e Avezzano - soppressi con Decreto Legislativo il 7 Settembre 2012 n. 155 – non posso che registrare, ad oggi, oltre agli effetti devastanti della soppressione dei presidi, le forti resistenze e la mancanza di volontà di modificare una norma che mortifica i nostri territori.
Come noto, gli emendamenti di proroga che ho predisposto nel corso di questa legislatura sono stati bocciati dalle forze di maggioranza e definiti come inutili e dannosi. Poi, dopo mesi di annunci menzogneri su una pronta e strutturale soluzione, gli stessi esponenti di centrodestra si sono resi conto che la proroga era urgente e necessaria per garantire continuità e operatività ai tribunali e quindi hanno proposto anche loro gli emendamenti precedentemente definiti inutili.
Improvvisa presa di coscienza? Forse, non saprei. Il fatto è che hanno promesso una riforma che tarda troppo ad arrivare e ora corrono ai ripari. Quindi direi, più probabilmente, che il peso delle bugie raccontate ai cittadini abruzzesi iniziava ad essere insostenibile.
Il provvedimento di riforma della geografia giudiziaria non è ancora arrivato in Senato e già si parla di pesanti distinguo all’interno delle stesse forze di maggioranza: qualcuno di loro non vuole questa riforma.
Con tutta la buona volontà, una soluzione definitiva sembra ancora lontana, cosa che lascia i nostri tribunali nell’incertezza, con le strutture costrette a fronteggiare la pesante carenza di personale dovuta al blocco delle piante organiche. Una fase di stallo che ha ripercussioni anche sull’attività di molti giovani professionisti che vedono oscurarsi prospettive e aspirazioni professionali e di carriera.
Inutile ribadire che il Movimento accoglierà con favore eventuali soluzioni ed è pronto a collaborare in maniera propositiva con le forze politiche che hanno realmente a cuore la sorte dei nostri tribunali.
Nel frattempo però, visto che siamo ormai abituati ai repentini cambi di posizione e alla patologica “annuncite” degli esponenti di centrodestra, ho già predisposto un emendamento di ulteriore proroga al 1 gennaio 2028, emendamento che presenteremo in Senato all’avvio dell’esame del decreto-legge 8 agosto 2025, n. 117 – recante disposizioni in materia di Giustizia - attualmente in esame nell’altro ramo del Parlamento.
Noi siamo quindi pronti a fare la nostra parte e per la verità la stiamo facendo da tempo. Dall’altra parte che si fa, si vuole continuare a perdere tempo? Spero sinceramente di no.