Tortoreto al Centro: la nostra città merita un futuro
Prima delle passerelle servono scuole sicure, spazi verdi e servizi efficienti
2025-09-28T09:52:00+02:00 - Walter Cori

TORTORETO - Da una parte, un piccolo spiraglio di politica vera: i nostri emendamenti al regolamento sulle alienazioni sono stati accolti. È la prova che la minoranza che lavora con serietà, non divide ma arricchisce.
Dall’altra, la delusione grande.
Abbiamo chiesto all’assessore Ripani Giorgio trasparenza sulle spese per turismo ed eventi, perché i cittadini hanno diritto a sapere se il denaro pubblico è stato investito bene. Non abbiamo avuto risposte, le attendiamo fiduciosi. Del resto, senza trasparenza non c’è fiducia.
Ma il punto più doloroso è un altro: il progetto su Largo Marconi e sul Lungomare Sirena. Non una visione coraggiosa dell’intero litorale, ma un intervento frammentato, già salito a 3 milioni di euro, che sacrifica l’unico spazio verde della zona. Il luogo dei bambini che giocano, delle famiglie che si ritrovano, degli anziani che si riposano.
Ci siamo chiesti, e lo chiediamo ancora: dove andranno i nostri bambini a giocare, dove troveranno respiro le famiglie mentre Largo Marconi diventa un cantiere?
La risposta dall’assessore Arianna Del Sordo non è arrivata.
Eppure la soluzione era semplice: pensare a una villa comunale, un grande spazio verde inclusivo, per unire e non dividere.
Il miglior modo di promuovere un territorio e attrarre turismo è migliorare la qualità della vita dei residenti. Prima delle passerelle servono scuole sicure, spazi verdi, servizi efficienti. Senza questo, nessun turista potrà davvero innamorarsi di Tortoreto. E per giunta chi ci abita si sente preso in giro poiché quell’opera non l’ha voluta, non la vuole e vede destinata ad una riqualificazione parziale e frammentaria di una parte del lungomare, un fiume di denari (senza considerare gli “imprevisti”) che si sarebbero potuti destinare per opere davvero urgenti e necessarie. Ma tant’è!
In più, la Del Sordo, il Sindaco e tutti i consiglieri di maggioranza ci chiedono di credere a un cronoprogramma che fissa la fine lavori al 21 giugno 2026. Ma chi conosce davvero il turismo sa che la stagione non comincia a luglio: già ad aprile molti operatori turistici sono operativi e i primi ospiti arrivano in occasione delle festività. Arrivare tardi significa penalizzare tutti, cittadini e imprese.
Tortoreto non può accontentarsi di promesse a metà.
Merita una visione che guardi lontano, non soluzioni improvvisate.
Merita ascolto, non silenzi.
Merita futuro, non rattoppi.
Noi continueremo a fare la nostra parte: pronti a collaborare quando si costruisce davvero, inflessibili quando i bisogni della città vengono traditi. Perché Tortoreto non è un cantiere di propaganda, ma una comunità viva che chiede rispetto - Tortoreto al Centro: Libera D’Amelio, Martina Del Sasso -