Telecamere nascoste nella casa e nei condomini: quali reati si configurano e come tutelarsi
A partire dal caso de L’Aquila, la cronaca riporta la scoperta di micro-telecamere nascoste all’interno di appartamenti concessi in locazione
2025-10-31T16:10:00+01:00 - La Redazione
TERAMO - La cronaca ha riportato la scoperta di micro-telecamere nascoste all’interno di appartamenti concessi in locazione: dispositivi collocati in bagni, camere da letto e persino in elettrodomestici, in grado di trasmettere immagini in diretta allo smartphone del proprietario degli immobili.
Questo episodio non è solo inquietante dal punto di vista umano: dal punto di vista giuridico, comporta diverse violazioni e apre scenari di responsabilità penale e civile. Ecco cosa prevede la legge e quali passi devono compiere le vittime.
1. I reati che si configurano
• Art. 615-bis c.p. – Interferenze illecite nella vita privata
È il reato principale: scatta quando qualcuno, con strumenti di ripresa o registrazione, si procura indebitamente immagini o notizie relative alla vita privata in luoghi di privata dimora.
Luoghi come bagno e camera da letto rientrano pienamente nella tutela della norma.
Il reato sussiste anche se le immagini non vengono diffuse.
Procedibilità: a querela della persona offesa.
• Art. 615 c.p. – Violazione di domicilio
Si configura quando l’autore entra o rimane nell’abitazione altrui per installare o recuperare i dispositivi senza consenso.
Rilevante anche se l’autore è il proprietario dell’immobile ma non ha titolo per accedervi.
Procedibilità: a querela.
• Art. 617-septies c.p. – Diffusione di riprese o registrazioni fraudolente
Si applica quando le immagini vengono cedute, trasmesse o rese accessibili a terzi, anche tramite piattaforme online o cloud.
Procedibilità: a querela. Altre ipotesi possibili
• Art. 612-bis c.p. (stalking), se la condotta è reiterata e provoca ansia o timore.
• Art. 615-ter c.p. (accesso abusivo a sistemi informatici) se le immagini sono gestite tramite app protette da credenziali.
• Responsabilità civile per danno non patrimoniale da violazione della privacy, con diritto al risarcimento.
2. Perché la querela è essenziale
Quasi tutte le fattispecie sopra indicate sono procedibili a querela, cioè lo Stato non interviene senza l’iniziativa della vittima.
Il termine è 90 giorni da quando la persona ha avuto conoscenza del fatto.
Per procedere, è necessario che la persona ripresa sia:
• identificata
• identificabile in base al contesto (luogo, appartamento, abitudini, orari)
Non occorre necessariamente che si veda il volto: è sufficiente che sia possibile riconoscere la persona attraverso dettagli, ambienti e circostanze.
3. Come devono agire le vittime
Qui la tutela giuridica diventa pratica.
Per non disperdere prove e garantire la persecuzione del reato, serve agire correttamente fin da subito.
VADEMECUM OPERATIVO - Cosa fare se si scopre una telecamera nascosta:
1. Non toccare o smontare l’apparecchio
• La prima reazione può essere la rabbia, ma rimuovere o distruggere il dispositivo può comprometterne l’utilità probatoria (impronte, registrazioni, seriali, memoria interna).
2. Fotografare e documentare
• Scattare foto del dispositivo così come trovato.
• Riprendere video del rinvenimento.
• Annotare data, ora, luogo preciso.
3. Contattare subito le autorità
• Chiamare Polizia o Carabinieri.
• Chiedere il sequestro del dispositivo e il controllo di eventuali microcamere collegate (anche via wireless).
Presentare querela. Nella querela è utile indicare:
• descrizione del dispositivo
• luogo del ritrovamento
• sospetto sulla persona che può averlo installato
• periodi di presenza nell’abitazione
• richiesta di sequestro e acquisizione dei dati
Avvisare eventuali coinquilini o vicini - Se l’appartamento è parte di un condominio o di un affitto condiviso, potrebbero essere state riprese anche altre persone. Conservare eventuali contratti o messaggi
• contratto di locazione,
• comunicazioni avute con il proprietario o con altri soggetti con accesso all’immobile,
• eventuali anomalie precedenti (chiavi duplicate, accessi non autorizzati).
Richiedere risarcimento danni
La lesione della privacy domestica è considerata gravissima:
• danno morale
• sofferenza psicologica
• lesione della dignità
• eventuale diffusione dell’immagine
Verificare la presenza di altri dispositivi
Spesso non è presente una sola telecamera. Occorre chiedere accertamenti tecnici anche su:
• prese elettriche
• specchi
• rilevatori di fumo
• elettrodomestici
• router
• prese USB
Messaggi fondamentali da diffondere
• nessun proprietario può installare telecamere dentro un appartamento affittato.
• le telecamere nelle parti comuni devono essere visibili, segnalate e approvate.
• chi scopre un dispositivo non deve vergognarsi: è vittima di un reato.
• il silenzio protegge l’autore, non la vittima.
Conclusione - Il caso dell’Aquila dimostra come la tecnologia possa trasformarsi in strumento di controllo e violazione della dignità personale. La legge protegge la sfera privata domestica con norme severe, ma è indispensabile che le vittime presentino querela e conservino le prove. Solo così condotte del genere possono essere perseguite e sanzionate, impedendo la circolazione di immagini intime e tutelando l’inviolabilità della vita privata - Avvocato Manola Di Pasquale -