Superbonus sisma, Aniem: la proroga tanto attesa rischia di essere una beffa

Marcozzi: La norma, allo stato attuale, non fa alcun riferimento né allo sconto in fattura né alla cessione del credito

2025-12-02T13:05:00+01:00 - La Redazione

Superbonus sisma, Aniem: la proroga tanto attesa rischia di essere una beffa

TERAMO - “Abbiamo esultato troppo presto – esordisce Enzo Marcozzi, Presidente ANIEM Teramo e delegato al sisma ANIEM nazionale –. La proroga inserita nella bozza della legge di bilancio c’è ma rischia di trasformarsi in una beffa atroce. La norma, infatti, allo stato attuale, non fa alcun riferimento né allo sconto in fattura né alla cessione del credito, prevedendo esclusivamente la detrazione fiscale spalmata in dieci anni dai proprietari degli immobili tramite detrazione IRPEF".

"Quindi servirebbe una capienza fiscale molto alta, quanti proprietari sono realmente in grado di sfruttare questa detrazione? Ma soprattutto quanti di essi sarebbero in grado di anticipare le somme per i lavori? Così com’è concepita, la proroga non serve a nulla e a nessuno. È inutile, meglio non darla - denuncia Enzo Marcozzi -. Come se non bastasse, a preoccupare ulteriormente i nostri associati è un articolo della finanziaria che dal 1° luglio 2026 introduce il divieto di compensare i crediti fiscali con il pagamento dei contributi INPS e INAIL".

"Insomma, con lo scenario sopra descritto - spiega il presidente Aniem - la tanto attesa proroga da noi prematuramente festeggiata rischia di diventare del tutto vana. Come Associazione sull’argomento siamo sempre stati vigili, continuando a mantenere vivo il tavolo di confronto con le istituzioni, avanzando proposte concrete:

  1. estendere la proroga anche ai cantieri del sisma 2009, al momento ancora esclusi;
  2. chiarire che il termine 'detrazione' deve essere interpretato in senso ampio, includendo quindi sconto in fattura e cessione del credito;
  3. eliminare il divieto di compensazione dei crediti fiscali oppure precisare che tali limitazioni non si applicano ai crediti maturati dai bonus legati alla ricostruzione post-sisma 2016 e 2009".

"Come imprese siamo disposti per l’ennesima volta a fare la nostra parte, accettando eventualmente anche un allungamento dei tempi di compensazione, ad esempio, dagli attuali 4 ad 8/10 anni, ipotesi quest’ultima fortemente negativa per le nostre aziende, sia perché compensare un credito in 8/10 anni non è la stessa cosa che farlo in 4 e sia perché in caso di cessione alle banche l’onere finanziario a nostro carico raddoppierebbe rispetto a quello attuale. Comprendiamo i tecnicismi della materia e i paletti imposti dall’Europa – conclude Enzo Marcozzi – ma è altrettanto vero che la ricostruzione dei nostri territori necessita di queste misure, qualsiasi altro escamotage che non sia sconto in fattura e cessione del credito, trasformerebbe la proroga in una vera e propria presa in giro, traducendosi di fatto in un vero blocco della ricostruzione”.