Superbonus, serve proroga: è a serio rischio la ricostruzione

Enzo Marcozzi di ANIEM ABRUZZO: "Situazione grave, bisogna intervenire subito"

2025-09-30T18:23:00+02:00 - La Redazione

Superbonus, serve proroga: è a serio rischio la ricostruzione

PESCAR . ANIEM ABRUZZO, gli Ordini degli Ingegneri della Provincia di Teramo e di Pescara, la Federazione Regionale degli Architetti e la Consulta regionale dei Geometri lanciano l’allarme per il cratere sismico, senza la proroga del superbonus 110% per tutte le pratiche del cratere 2009 e 2016 i cantieri si bloccheranno e si aprirà la strada ai contenziosi.
Moltissimi interventi non riusciranno a concludersi entro il prossimo 31 dicembre 2025.
“È necessario intervenire ora perché la situazione è molto grave – ha affermato Enzo Marcozzi presidente di Aniem Teramo e Consigliere con delega al sisma di Aniem Abruzzo e di Aniem nazionale. – L’imminente scadenza del Superbonus rischia di paralizzare tantissimi cantieri, lasciare opere incompiute e contenziosi aperti tra cittadini e imprese, come Aniem chiediamo da tempo che venga prorogata questa scadenza al 31 dicembre 2026 per tutti i cantieri della ricostruzione sisma 2009 e 2016 e non solo per quelle plafonate (ossia pratiche che sono riuscite ad impegnare dopo il 30 marzo 2024 il plafond previsto dal DL salva conti 330 milioni per il 2016, 70 milioni per il 2009), questa differenziazione è incomprensibile perché tanti cantieri esclusi sono altrettanto meritevoli della stessa.
Molti cantieri – continua Marcozzi - hanno subito un ritardo nell’inizio lavori perché il decreto di concessione contributo, senza il quale non è possibile iniziare i lavori, a causa di richieste di integrazioni varie è stato emesso solo nel 2025, nei casi di demolizione e ricostruzione ritardi medi di nove mesi da parte degli enti gestori per la disattivazione dei contatori di luce e gas. Il tempo perduto e non dipendente da tecnici e impresa esecutrice và restituito.
Per le stesse ragioni la proroga va estesa anche alle pratiche ante 30 marzo della ricostruzione 2009, in questo caso addirittura si sta assistendo al paradosso che il plafond pari ad € 70 milioni, che darebbe diritto alla proroga, non si riesce ad impegnare perché non ci sono pratiche o rappresentano una percentuale residuale presentate successivamente al 30 marzo 2024.
Queste esclusioni oltre che imparziali lascerebbero le imprese prive di uno strumento essenziale per portare a termine i lavori. Senza la possibilità di ricorrere allo sconto in fattura o alla cessione del credito, la liquidità necessaria per l'avanzamento dei cantieri verrebbe a mancare, con il rischio concreto di un blocco delle attività e di conseguenze occupazionali.
Dopo l’esito dell’ultimo decreto, con la bocciatura di tanti emendamenti sul tema, il nostro timore oggi è ancora più forte. 
Il Commissario alla ricostruzione, Senatore Guido Castelli, è cosciente di queste criticità e a fine luglio ha avviato un monitoraggio, scaduto lo scorso 15 settembre, utile per elaborare una proposta al Governo finalizzata a garantire continuità alla ricostruzione. Per questo e per tutto quello che sta facendo ci teniamo a ringraziarlo per il suo impegno ma non possiamo dire lo stesso per il Governo, i Ministri dovrebbero far visita più spesso ai cantieri del terremoto e constatarne lo stato.
I dati sulla ricostruzione evidenziano come il lavoro fin qui svolto stia dando luogo a risultati concreti, è indispensabile che tali dati vengano salvaguardati e migliorati, la proroga è un elemento fondamentale in questo percorso, il governo deve capirlo e sostenere le nostre ragioni.
Oggi tante imprese stanno rinunciando a cantieri perché nell’incertezza normativa preferiscono tirarsi indietro, chi ha cantieri in corso con l’incubo della scadenza di fine anno inizia a lavorare male, rischiando che lavoro e sicurezza vengano meno. Stiamo assistendo anche a fenomeni pericolosi, molti committenti vengono avvicinati da aziende che promettono troppo facilmente la firma di contratti di ricostruzione e superbonus.
Anche l’ipotesi ventilata di asseverare solo le forniture dei materiali da utilizzare successivamente in cantiere, le cosiddette spese a piè d’opera, non è una soluzione accettabile, graverebbe troppo sulle spalle delle imprese e soprattutto risulterebbe un’ipotesi percorribile per pochi.
Va’ individuata rapidamente una soluzione e non arrivare a fine anno per prendere una decisione attesa non soltanto dalle imprese e dai professionisti ma soprattutto dalle tante famiglie che guardano con preoccupazione l’avvicinarsi di questa scadenza del 31 dicembre. 
I tempi a disposizione sono strettissimi, serve una risposta rapida e certa, senza proroga, il danno non sarà solo economico, ma anche sociale e urbanistico. Ora la palla passa al Governo” - conclude Marcozzi.
“Riteniamo necessario estendere la proroga al 2026 anche per quei cantieri del Superbonus 
cosiddetto combinato al sisma 2009 e 2016 per cui è stata avviata l’istanza di contributo
prima della data del 30 marzo 2024 - commenta Sara Liberatore, Presidente dell’Ordine
degli Architetti della Provincia dell’Aquila e Coordinatore della Federazione Interregionale
degli Ordini degli Architetti Abruzzesi e Molisani – Questa misura rappresenta un sostegno
fondamentale alla ricostruzione, atto a garantire ai professionisti tecnici tempi adeguati di
gestione del processo realizzativo delle opere, anche sotto il profilo della sicurezza e di
utilizzo delle risorse”.