Sistema idrico: "Servono investimenti urgenti e studi per procedere"
La proposta è del PD: "Favorevoli ad una gestione in house ed investimenti sulle reti "
2025-11-02T18:58:00+01:00 - Walter Cori
PESCARA - “Il tema dell’acqua non è un esercizio politico ma una questione vitale per i cittadini e le cittadine abruzzesi e per il futuro del territorio. Serve una riforma seria, fondata su basi tecniche e sulla partecipazione dei Comuni, che anzi vedono cancellato il proprio ruolo e che sono i primi interlocutori e i destinatari del disagio dei cittadini quando i servizi non funzionano. Il Invece la maggioranza sceglie la via della fretta, con una sorta di legge delega alla Giunta, senza metodo e senza ascolto, confermando un modo di governare fondato sull'improvvisazione. Una prospettiva preoccupante e che arriva in grave ritardo”, così il segretario regionale Daniele Marinelli e il capogruppo del PD in Consiglio Silvio Paolucci sulla proposta di legge annunciata dalla maggioranza sul tema.
“Servono investimenti che la destra non ha fatto e che ora riteniamo urgenti, ma quella partorita da una parte della maggioranza non è una riforma del sistema idrico, bensì un’altra scatola vuota, scritta in fretta per stare su un argomento fino a oggi colpevolmente trascurato e senza un’idea di fondo e sopratutto di prospettiva – sottolineano - . Questa è l’ennesima prova della superficialità con cui la destra governa da oltre sette anni una regione che avrebbe invece bisogno di programmazione, studio e metodo, non di leggi scritte per slogan o per bilanciare equilibri interni alla maggioranza. A parte la genericità dei principi enunciati, perché non declinati in scelte concrete e senza un solo riferimento operativo, la proposta non chiarisce il traguardo. Noi riteniamo che si debba procedere verso una inhouse, ma per arrivarci serve uno studio preliminare, un’analisi costi-benefici, un riferimento su come si intenderebbero ottenere le asserite economie di scala o migliorare l’efficienza del servizio, che ad oggi non c’è. Nulla. Nessun dato, nessuna proiezione, nessuna visione, solo l’obiettivo di migliorare una situazione abbandonata per anni, nonostante la consapevolezza della sua gravità. L’unico elemento desumibile, quello di passare da sei ambiti territoriali a due sub-ambiti rispetto all’attuale ATUR (Ambito Territoriale Unico Regionale), non è accompagnato da alcuna spiegazione tecnica o amministrativa: non si capisce come ci si arriverà, né quali azioni lo consentiranno e nemmeno come questi ambiti saranno configurati, né secondo quali criteri territoriali, gestionali o finanziari. Ancor più grave è che la decisione venga rimessa alla Giunta regionale, senza alcuna istruttoria pubblica o confronto con i Comuni, i sindaci e gli operatori. Una delega in bianco, che dimostra l’assenza di visione e la confusione politica che regna nella maggioranza. È l’ennesimo atto costruito sulla sabbia, dove si annunciano riforme ma si rinvia tutto a fasi successive, come se il governo regionale non avesse alcuna capacità di scelta o di sintesi interna. È indispensabile che l’Abruzzo costruisca un sistema idrico integrato efficiente, pubblico e trasparente, capace di ridurre sprechi, disservizi e dispersioni, garantendo al tempo stesso la sostenibilità economica e ambientale. Per farlo servono dati, analisi e coinvolgimento dei territori”.