Sfera Ebbasta, la proposta dell'associazione Hannah Arendt
Si chiede l'annullamento del concerto ed un consiglio comunale con la presenza dell'artista
2025-12-15T09:34:00+01:00 - La Redazione
TERAMO - Nel terzo millennio, la drammatica frequenza dei femminicidi ha portato all’emersione sociale della piaga millenaria della violenza maschile contro le donne declinata in tutte le sue forme. Essa è il prodotto della cultura patriarcale, basata sul possesso del corpo femminile giustificato nei secoli e ancora oggi dai retaggi della diade dell' amore romantico, che abita dentro le nostre case e ha il volto di fratelli, padri, amici, mariti, fidanzati. Di questo sono consapevoli gli uomini impegnati a decostruire il potere e i privilegi del maschile dominante. Su questo, essi, prendono parola in Italia e in altre parti del mondo insieme con le donne per avviare una rivoluzione culturale fondata sul rispetto reciproco e sul rispetto delle differenze. Per questo motivo urge la presa di parola quotidiana e continua degli uomini esponenti della politica, della cultura, dell' arte, delle reti maschili, a livello locale e nazionale.
L’arte è un potente mezzo democratico di riflessione critica, di denuncia e crescita sociale, come insegna la narrazione maschile di artisti visivi, registi, attori, poeti, scrittori, cantautori, impegnati con la loro opera a contrastare la cultura patriarcale, denunciando l' oggettificazione del corpo della donna, la sua mercificazione, sessualizzazione e inferiorizzazione. Ma questa cultura di prospettiva femminista, sfugge, come ai più, al cantautore rap Sfera Ebbasta e al Comune di Teramo che lo ha invitato ad esibirsi lunedì 29 dicembre 2025, alle ore 21:00, in piazza Martiri della Libertà con un concerto a pagamento. “'Ste pu..ane da backstage sono luride. Che simpaticone vogliono un ca..o che non ride. Sono scorcia-troie (...)”. E ancora: "Beviamo Maka, fanculo al Moët. Fanculo anche a te, fatto nel privé. Ma a fianco hai sei tipe che sommate ne fanno tre. I fra che ne fanno tre e le passano a me (...)". Sessismo discriminazione, misoginia, inno alla violenza, alla sottomissione della donna. E volgarità. Questo il messaggio alla vasta platea crescente di giovani generazioni di ragazzi e ragazze che seguono la musica del noto cantautore rapper.
In questo contesto "la libertà di manifestazione del pensiero con parola, scritto e ogni altro mezzo (...)" sancita dall’art. 21 della nostra Costituzione confligge con l’ articolo 3 della Costituzione medesima, alla base dei diritti umani delle donne fondamentali nel garantire pari opportunità, dignità e libertà, prevenzione della violenza di genere e protezione dalla stessa. Su questo si chiede coerenza al Sindaco di Teramo Gianguido D'Alberto, applaudito per le parole e l'impegno assunto su violenza domestica e orfani di femminicidio nell' incontro realizzato dal Centro di cultura delle donne Hannah Arendt in collaborazione con la Fondazione Nilde Iotti il 5 dicembre scorso, accogliendo la proposta di sostituire il concerto rap, respinto dall’intera città e dalle CPO attive sul territorio provinciale, con un consiglio comunale al quale partecipi lo stesso Gionata Boschetti, al secolo Sfera Ebbasta, aperto alle cittadine e ai cittadini e all’ascolto sia della parola delle donne delle istituzioni, sia della parola delle associazioni di donne impegnate con continuità sul territorio da anni a costruire una rivoluzione culturale inderogabile per eliminare la violenza maschile sulle donne.
Un consiglio comunale focalizzato sull' assunzione di responsabilità maschile nelle istituzioni e nella società, capace, nello stesso tempo, di avviare una riflessione sul ruolo cruciale del linguaggio nella vita quotidiana e nei testi musicali per educare al rispetto, elemento basilare nella decostruzione dei gerarchici ruoli sessisti trasmessi da una cultura che impartisce da millenni rigidi schemi comportamentali, imposti come “naturali”. A questo proposito un contributo importante viene dalla canzone Situazione di Ivan Graziani, nostro concittadino e grande cantautore italiano anticonvenzionale, le cui parole compongono un testo antesignano nell'evidenziare le dinamiche storicamente trasmesse dai modelli sessisti dei ruoli uomo-donna. Un testo scritto nel 1972 nel pieno delle lotte femministe, e purtroppo ancora attuale.
Proposto da Guendalina Di Sabatino, presidente centro di cultura delle donne Hannah Arendt e firmato dalle socie Maria Teresa Barnabei, Francesca Di Carlo, Myriam Cioschi, Anna Di Silvestre.