VIDEO | Servizio idrico integrato, i sindaci chiedono i quattro ambiti abruzzesi
Un emendamento di Agostinelli propone che il parere dei sindaci sia vincolante
2025-12-22T13:04:00+01:00 - La Redazione
TERAMO - Sottoposto all'Assemblea dei Sindaci per il Servizio Idrico Integrato (ASSI) della provincia di Teramo, un documento programmatico redatto dai sindaci del centrodestra e relativo alla proposta di riforma regionale. Nel documento, fra i diversi punti, vengono richiesti i quattro ambiti abruzzesi, uno per ogni provincia. In particolare un emendamento, proposto dal sindaco di Campli Federico Agostinelli, chiede che il parere dei sindaci sia vincolante per le decisioni della Regione. Di seguito il testo del programmatico:
I Sindaci della provincia di Teramo accolgono con favore l’intenzione della Regione Abruzzo di intervenire per migliorare l’organizzazione del servizio idrico integrato, nella consapevolezza che una revisione del sistema possa rappresentare un’opportunità per rafforzare qualità, investimenti e omogeneità territoriale. Affinché questa riforma sia realmente efficace, è tuttavia necessario che venga costruita nel pieno rispetto dei territori e delle realtà già consolidate. Il Codice dell’Ambiente e la normativa regionale indicano con chiarezza che i gestori devono operare su ambiti territoriali coerenti, continui, omogenei e già unificati sotto il profilo gestionale. Una razionalizzazione può generare benefici solo se evita accorpamenti forzati che rischiano di indebolire sistemi che oggi funzionano con efficienza, continuità e solidità tecnica.
In quest’ottica, i Sindaci ritengono che la soluzione più equilibrata per l’Abruzzo sia l’individuazione di quattro gestori, riferibili in linea generale alle quattro province. Attualmente nella Regione operano sei gestori: la proposta avanzata dai Sindaci della provincia di Teramo riduce tale numero a quattro, garantendo una reale razionalizzazione del sistema, coerente con gli obiettivi della riforma e pienamente conforme ai criteri del Codice dell’Ambiente.
La provincia di Teramo presenta oggi un gestore unico in-house per 36 Comuni, Ruzzo Reti S.p.A., società pubblica al 100%, che opera già su dimensioni, standard di efficienza e requisiti tecnico-finanziari pienamente coerenti con gli obiettivi della riforma. La disciplina del servizio idrico e il percorso normativo in atto consentirebbero agevolmente di estenderne l’operatività all’intero territorio provinciale, configurandola come gestore unico provinciale secondo i criteri del Codice dell’Ambiente.
Pur riconoscendo la validità del modello dei quattro gestori, i Sindaci ritengono indispensabile distinguere la posizione della provincia di Teramo da quella degli altri ambiti regionali. Ruzzo Reti opera già con continuità industriale e coerenza territoriale e può essere naturalmente estesa a tutti i Comuni della provincia, mantenendo un assetto omogeneo e pienamente conforme ai criteri del legislatore.
Per le restanti aree della Regione, dove attualmente operano più gestori con strutture, assetti e perimetri eterogenei, la costruzione dei futuri ambiti ottimali potrà richiedere una lettura flessibile dei confini amministrativi. L’Abruzzo presenta infatti sistemi montani, bacini idrografici e infrastrutture che non sempre coincidono con i limiti provinciali. In tali casi, gli ambiti potranno essere definiti sulla base della contiguità territoriale, dell’omogeneità infrastrutturale e della funzionalità gestionale, nel pieno rispetto dei criteri previsti dal Codice dell’Ambiente, salvaguardando al tempo stesso l’architettura basata sui quattro gestori regionali.
Questa impostazione garantisce:
• un modello regionale più semplice ed efficiente;
• la salvaguardia delle esperienze virtuose, come Ruzzo Reti;
• la possibilità di completare la razionalizzazione dove necessario;
• un’applicazione della riforma pienamente conforme ai criteri del legislatore nazionale.
Ruzzo Reti, in particolare, rappresenta un patrimonio tecnico e industriale consolidato: gestisce l’unico impianto di potabilizzazione d’Abruzzo, presenta indicatori di performance certificati da ARERA, livelli di perdita idrica inferiori alla media regionale, investimenti significativi anche attraverso fondi PNRR e una solidità economico-finanziaria coerente con gli obiettivi della riforma. È dunque una realtà pienamente conforme ai criteri previsti dal legislatore e rispondente agli obiettivi dichiarati dalla Regione.
*Accanto agli aspetti organizzativi, i Sindaci ritengono essenziale preservare un ruolo effettivo delle amministrazioni comunali nelle decisioni strategiche. In particolare, appare indispensabile che i Comuni mantengano un ruolo vincolante almeno sulle scelte di indirizzo fondamentali, quali la modalità di affidamento del servizio idrico integrato (gestione in house, gestione mista pubblico-privata o affidamento a terzi). Si tratta infatti di decisioni che incidono sulla natura stessa del servizio, sulla sua sostenibilità economica e sul livello di controllo pubblico esercitato dalle comunità locali.
Per queste ragioni, i Sindaci ritengono che, limitatamente a tali scelte strategiche, il parere dell’ASSI debba essere non solo obbligatorio, ma obbligatorio e vincolante, nel rispetto della normativa statale e del Codice dell’Ambiente, così da garantire che le decisioni fondamentali restino saldamente ancorate alla volontà dei territori.*
La razionalizzazione del servizio idrico è un obiettivo condiviso e necessario. Può rappresentare una reale opportunità per rendere il sistema regionale più moderno, efficiente e vicino ai bisogni dei cittadini, a condizione che la riforma valorizzi le esperienze che hanno dimostrato di funzionare ed eviti soluzioni che rischino di disperdere competenze, risorse e patrimonio pubblico.
Per queste ragioni, i Sindaci della provincia di Teramo chiedono che la riforma tenga pienamente conto della specificità territoriale e delle esperienze gestionali già consolidate, mantenendo per la provincia di Teramo un gestore unico in-house e individuando, per le restanti aree, ambiti ottimali coerenti con le caratteristiche territoriali e con la normativa nazionale.