Sanità di prossimità, Abruzzo Insieme: i totem digitali non curano le carenze strutturali

"Liste d'attesa e mobilità passiva vere emergenze sanitarie della regione"

2025-11-06T11:13:00+01:00 - La Redazione

Sanità di prossimità, Abruzzo Insieme: i totem digitali non curano le carenze strutturali

L'AQUILA - "Dietro l’annuncio del progetto 'Sanità di Prossimità – Digitalizzazione dei Servizi in Multicanalità' la Giunta regionale cerca di nascondere la realtà di un sistema sanitario in profonda crisi". È il commento dei Consiglieri regionali Giovanni Cavallari e Vincenzo Menna alla presentazione dell’iniziativa finanziata con fondi FESR, che prevede la distribuzione di totem multifunzione nelle strutture sanitarie abruzzesi.

"Mentre si inaugurano totem digitali e si parla di innovazione – sottolineano i due esponenti di Abruzzo Insieme in Consiglio regionale – le liste d’attesa crescono in modo vertiginoso, senza che il Dipartimento regionale o i Direttori Generali delle ASL intervengano con misure efficaci. Gli stessi DG, responsabili diretti del disavanzo sanitario, restano saldamente al loro posto come il Presidente Marsilio e l’Assessore Verì, mentre i cittadini, già costretti a subire un aumento dell’addizionale regionale IRPEF per coprire i debiti generati, continuano a pagare sulla propria pelle l’inefficienza del sistema".

"Le lunghe attese per una visita o un esame – continuano i Consiglieri Cavallari e Menna – spingono sempre più persone a rivolgersi al privato o a uscire dai confini regionali, alimentando una mobilità passiva ormai fuori controllo. È questa la vera emergenza sanitaria dell’Abruzzo, che nessun totem potrà risolvere. I totem non erogano prestazioni, non riducono le attese e non assumono medici o infermieri. Rischiano invece di diventare uno specchietto per le allodole, utile solo a coprire l’assenza di una strategia seria per la sanità pubblica. La Regione preferisce inaugurare schermi e interfacce digitali piuttosto che affrontare le carenze strutturali degli ospedali, la mancanza di personale e la disorganizzazione delle agende di prenotazione".

"Non serve propaganda tecnologica, ma una politica sanitaria vera: un piano straordinario per abbattere le liste d’attesa, il controllo rigoroso dei conti e la valutazione delle responsabilità gestionali nelle ASL. La vera sanità di prossimità – concludono Giovanni Cavallari e Vincenzo Menna – non è fatta di totem, ma di servizi, di medici, di ascolto e di presenza sul territorio".