Ricerca teatrale e vocale al Ca.Fè. con Infiorescènza

TERAMO – Debutta a San Nicolò a Tordino il nuovo lavoro di ricerca teatrale e vocale dell’autore e autore teramano Lino Testa, Infiorescènza.

Lo spettacolo, definito una "suite per attore monologante", andrà in scena domenica 7 dicembre, alle ore 21.00, presso lo Spazio Mul+culturale Ca.Fè. con ingresso libero.
"Infiorescènza" è presentato come una performance instabile, un organismo che smargina conRnuamente tra la narrazione e la musica concreta. La struttura del monologo si apre e si ricompone in un flusso continuo, dove la parola si fa ritmo, eco, memoria e attrito. Testa esplora la possibilità di una voce che “fiorisce” non come liberazione, ma come tensione, ponendo un’attenzione radicale alle micro-trasformazioni del suono, alla respirazione e alla fragilità del dire. La performance integra parlato, canto basso, frammenti di ninna nanna napoletana, innesti di cultura pop e modulazioni vocali nate dalla tecnica dell’eterodirezione.
Infiorescènza non è una drammaturgia compiuta: è un organismo. Una forma che cresce mentre viene eseguita, in cui l'errore diventa metodo e l'instabilità diventa gesto polico, spiega Lino Testa.
Questo nuovo studio è il primo passo di un percorso di ricerca sulla voce come scrittura scenica, una voce che non si limita a interpretare, ma plasma attivamente lo spazio. Lo spettacolo torna in scena dopo il primo studio aperto presentato lo scorso marzo al Chiostro degli Zoccolanti di Montorio.
L'evento è promosso da Questo buio feroce in sinergia con l’associazione di Amicizia e Solidarietà Socialcuba,
aXva nella promozione della cultura e del dialogo internazionale. L’iniziativa si inserisce nel più ampio progetto culturale dello spazio Ca.Fé., un polo multiculturale che, nella sua attuale programmazione sta dedicando un focus sperimentale mirato all’arte contemporanea. L’associazione intende sostenere e diffondere le espressioni artistiche più innovative, identificando in Infiorescènza un’opera emblematica di tale percorso di ricerca. Lo spettacolo è realizzato con il contributo del B.I.M. e della Fondazione Tercas.

Lino Testa — performer, autore e ricercatore — presenta questo nuovo studio come primo passo di un percorso sulla voce come scrittura scenica: una voce che non interpreta, ma plasma lo spazio.