Resort nella Riserva di Punta Aderci, H2O: dimenticata la procedura di V.I.A.
52 alloggi prefabbricati sulla Via Verde con consumo di suolo e perdita delle funzioni ecologiche
2025-11-11T12:04:00+01:00 - La Redazione
VASTO - Lungo la "Via Verde" a Vasto, tra la Riserva di Punta Aderci e strada Torre Sinello, è in arrivo un "resort" composto da ben "52 unità di alloggi prefabbricati" (cosiddette unità abitative mobili) ciascuna delle quali sarà caratterizzata, si legge nel progetto, da un parcheggio per un'auto e da "un deck esterno in legno e policarbonato, da piscine e da area giardino di pertinenza". Un intervento su quasi 4 ettari di terreni, in quello che molti anni or sono era un camping e che oggi è un'area coperta quasi integralmente da vigne, incolti e alberi. Ai pochi edifici esistenti sarà aggiunta un'area wellness. Una parte del lotto interessato dal progetto ricade nell'area protetta.
Il Comune di Vasto ha attivato per ora una semplice procedura di verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica, rivolta ai soli enti pubblici, nonché una procedura di mero screening di Valutazione di Incidenza Ambientale, anch'essa priva della fase pubblica per le osservazioni.
Il Forum H2O si è accorto della questione unicamente leggendo l'ordine del giorno del prossimo comitato V.I.A. regionale del 13 novembre che dovrà analizzare il progetto. Stamattina l'associazione ha inviato una segnalazione circa il fatto che, per un intervento del genere, è obbligatoria la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, con la fase pubblica per le osservazioni, che appare essere stata completamente dimenticata. Inoltre, considerate le caratteristiche dimensionali del progetto e lo stato attuale dei luoghi, appare evidente come non ci si possa limitare a un mero screening di V.Inc.A. ma debba essere espletata la procedura completa, più approfondita e aperta alle osservazioni del pubblico.
La pressione antropica su questa riserva è già oggi, in alcuni periodi dell'anno, del tutto insostenibile e qui ci troviamo davanti a un progetto che immediatamente nei pressi consuma suolo attualmente occupato da elementi naturali o semi-naturali che dovranno cedere il posto a parcheggi e opere.
In generale, si tratterebbe dell'ennesima struttura antropica situata lungo la cosiddetta "Via Verde" che, da percorso naturalistico, rischia sempre di più di diventare un lungo serpentone di manufatti vista mare che aumentano il consumo di prezioso suolo costiero, snaturando sia funzione ecologica sia la percezione della visita da parte dei futuri fruitori. Di "eco" rimarrà solo il prefisso aggiunto ai titoli di questo e degli altri progetti (l'intervento non a caso è stato chiamato "eco-resort").