Porti abruzzesi, Cordisco (PD): territorio tradito, lo sviluppo è al palo

"Il centrodestra ha permesso il definanziamento di opere strategiche preferendo chinare il capo davanti ai diktat romani"

2025-12-29T13:51:00+01:00 - La Redazione

Porti abruzzesi, Cordisco (PD): territorio tradito, lo sviluppo è al palo

PESCARA - “Il blocco dei lavori nei porti abruzzesi è la fotografia nitida del fallimento politico del centrodestra regionale e nazionale. Una gestione che, in pochi anni, è riuscita a smantellare quanto di buono era stato programmato con lungimiranza dal Masterplan di Luciano D’Alfonso”, così in una nota Gianni Cordisco, responsabile Infrastrutture del PD Abruzzo.

“Siamo di fronte a un vero e proprio tradimento del territorio – rimarca Cordisco -. Il centrodestra ha permesso il definanziamento di opere strategiche, preferendo chinare il capo davanti ai diktat romani. Con la creazione della ZES Unica e la recente Finanziaria, il baricentro decisionale è stato spostato a Roma: una centralizzazione selvaggia che ha svuotato di senso l’autonomia della nostra regione e ha trasformato i nostri scali in periferie dimenticate. Il porto di Vasto è l’esempio più doloroso. Nonostante i proclami e i continui annunci dell’assessore Magnacca, che si sono rivelati del tutto inefficaci, lo sviluppo economico della zona è inclinato".

"Non basta fare passerelle se poi non si ha il peso politico per difendere i cantieri. Abbiamo perso tempo prezioso e risorse che erano già nelle nostre mani. La portualità è il polmone dell'Abruzzo, senza infrastrutture, le nostre imprese perdono competitività. Titolo amaro ma necessario per questa situazione: speriamo che il 2026 ci porti un porto, perché questa giunta regionale ha portato solo nebbia e ritardi”, conclude Cordisco.