Poetry Slam AMAR-SI': successo ad Atri per l'evento che ha unito voce e verità

Hebe Munoz e Francesco Nigri incantano il pubblico trasformando parole e storie personali in un abbraccio di emozioni

2025-12-02T09:46:00+01:00 - La Redazione

Poetry Slam AMAR-SI': successo ad Atri per l'evento che ha unito voce e verità

ATRI - Sabato 29 novembre alle ore 21:00, presso il Teatro di Atri, si è svolto un evento particolare: il Poetry Slam AMAR-SI’, dei poeti Hebe Muñoz e Francesco Nigri. I due artisti di Fidenza sono arrivati in Abruzzo portando sul palco le parole del loro libro “Hefra” (titolo nato dalla fusione dei loro due nomi), insieme a un bagaglio di dolori oggi elaborati e trasformati in bellezza, resilienza e dignità.

“Hebe e Francesco non recitano poesie: le vivono, le incarnano, le liberano. Abbiamo respirato qualcosa di raro: un’atmosfera di cura, vibrazione emotiva e umanità profonda. L’evento 'AmarSi' — poesia viva, voce e verità — ha trasformato la scena in un luogo di incontro delle fragilità e della forza, del passato e del possibile” - Queste le parole di Andreina Moretti, Presidente dell’associazione IL GUSCIO APS, che ha organizzato l’evento.

La loro relazione con “Il Guscio” nasce dal concorso letterario “Il silenzio uccide”, che conta oramai cinque edizioni, grazie alla partecipazione di qualche anno fa. Da lì è sbocciata una relazione autentica fatta di stima e rispetto, che in teatro era palpabile. Proprio per lo spessore e la forza di questa relazione con l’associazione IL GUSCIO, i due poeti hanno deciso di devolvere le offerte ricevute all’associazione stessa, per supportare le attività mirate alla salvaguardia e alla messa in sicurezza delle vittime di violenza.

Il pubblico presente ha risposto con attenzione, rispetto e partecipazione alla narrazione poetica.

Tra le altre cose, il progetto AMAR-SI’ ha coinvolto e interessato anche le telecamere RAI che nel corso delle prove mattutine hanno ripreso gli artisti e la bellissima cornice del Teatro Comunale di Atri per un progetto dedicato ai teatri storici italiani, di prossima programmazione.

“Hebe e Francesco vengono da due storie dolorose, che hanno unito con delicatezza, cautela e tempo. Non hanno fatto irruzione uno nella vita dell’altro: ci sono entrati in punta di piedi. Come si fa con le cose preziose. Ed è proprio questa sensibilità che li ha riportati in Abruzzo: non per apparire, ma per esserci, per donare non solo parole ma presenza concreta, attenzione, empatia verso chi combatte ogni giorno la violenza di ogni genere”. - Ufficio Stampa -